Marettimo, l'isola bianca e blu delle Egadi

Marettimo, la più occidentale delle Egadi e quindi la più distante dalla Sicilia, è un'isola selvaggia ed incontaminata. Abitata durante l'inverno da circa 300 persone, ha una superficie di poco superiore ai dodici chilometri quadrati e raggiunge la sua vetta più alta con il Monte Falcone a 685 metri sul livello del mare.

Marettimo è un paradiso tranquillo e fuori dal tempo, in cui le giornate sono scandite da ritmi lenti, senza rumori e senza auto (possono circolare solo pochi mezzi autorizzati), ma accompagnate dai suoni naturali del mare e del vento. 
Adatta agli appassionati del diving e dello snorkeling, è perfetta anche per chi ama il trekking, la montagna e la cultura, grazie ad un ricco patrimonio storico-archeologico.

Chiamata dai Greci Hierà Nésos, cioè isola sacra, è inserita nell’Area Marina delle Egadi (la più ampia d’Europa) grazie a cui ha mantenuto intatto il suo ricchissimo patrimonio naturalistico.
La rigogliosa vegetazione è dovuta anche alla presenza di molte sorgenti di acqua dolce che le hanno attribuito la sacralità legata alle fonti naturali ed alle divinità che le abitano.
Il nome attuale deriva dal latino Maritima, forse per l'abbondante presenza del timo selvatico.

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Case bianche e blu di Marettimo


Marettimo: cenni storici
Punte di frecce e schegge di ossidiana, oggi conservate presso il Museo del mare, testimoniano la presenza umana a Marettimo già intorno al 5000 a.C.
Ma fu nel 241 a.C. che l'isola fece il suo ingresso nella storia assumendo un ruolo significativo nella prima guerra punica, con la Battaglia delle Egadi che decretò la vittoria dei Romani.
Da quel momento divenne presidio militare, luogo strategico adottato dall'impero per il controllo delle rotte verso la Tunisia.

Seguirono le invasioni dei vandali, le dominazioni bizantine, saracene ed arabe. La cacciata dei musulmani avvenne ad opera del conte Ruggero D’Altavilla che nel 1078 portò la cristianità sull’isola.
Nei secoli successivi si alternarono Svevi, Angioini e Spagnoli: questi ultimi causarono a Marettimo una condizione di grande isolamento condizionata dalla costante minaccia dei pirati che costrinse gli abitanti a vivere nascosti nelle grotte.

Con la caduta del dominio spagnolo iniziò una lenta ripresa, ma solo alla fine dell’800, con re Ferdinando II di Borbone e con l’arrivo della famiglia Florio in Sicilia, gli abitanti di Marettimo abbandonarono le grotte per costruire le proprie case in tufo.

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Centro storico di Marettimo


Flora e fauna di Marettimo
Marettimo è l’isola più ricca di vegetazione dell’arcipelago delle Egadi. Il suo distacco geologico avvenne circa 600.000 anni fa e questa lunghissima insularità determinò la conservazione di una flora ed una fauna endemiche. 
La ricchezza di sorgenti d’acqua ha contribuito a mantenere un patrimonio naturalistico unico.

Recenti indagini sulla flora dell’Isola hanno portato al censimento di 612 essenze, di cui 8 esclusive dell’isola stessa: Timo di Marettimo, Cavolo delle Egadi, Camomilla costiera, Carota siciliana, Daphne Oleifolia e Erodium Maritimum sono solo alcuni esempi.

A Marettimo vivono anche parecchie specie animali che non è difficile incontrare percorrendo i numerosi sentieri di Trekking: mufloni, cervi e conigli selvatici abitano i boschi, mentre sul Monte Falcone hanno trovato il loro ambiente ideale molti uccelli e rapaci migratori come l’aquila, il falco pellegrino, il corvo, il gheppio e il barbagianni.

I fondali marini sono popolati da murene, saraghi, ricciole, cernie, aragoste, dentici e tonni e negli ultimi anni sono stati avvistati anche due esemplari di foca monaca, specie molto rara che sembrava in via di estinzione nel Mediterraneo.

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Reti di pescatori allo Scalo Nuovo 


Cosa vedere e fare a Marettimo
Il centro storico
L'omonimo borgo è un affascinante paese con caratteristiche case bianche e blu, stradine strette ed un'atmosfera autentica. E' compreso tra i due porti: Scalo Vecchio e Scalo Nuovo, rispettivamente all’estremità nord e sud dell'abitato. 
Lo Scalo Vecchio è una cala in parte rocciosa ed in parte spiaggia, protetta a levante da un molo e costituisce un ottimo rifugio dai venti per imbarcazioni di poco pescaggio che, all’occorrenza, vengono tirate a secco sulla spiaggia.
Lo Scalo Nuovo, più grande e recente, è l'approdo degli aliscafi e dei traghetti di linea. Anche qui le barche da pesca più piccole hanno la possibilità di essere portate in secco sullo scivolo che si trova a fianco al piazzale. Tanti pescatori aggiustano le loro coloratissime reti, un piacere per gli appassionai di fotografia.
Lungo Corso Umberto I sorge la piccola chiesa ottocentesca dedicata a Maria Santissima delle Grazie che conserva sulle pareti tantissimi ex voto ed all'interno, sopra l'altare, una raffinata tela raffigurante la Madonna di Custonaci, firmata Pietro Croce Ericino e datata 1851.


Museo del Mare
Il Museo del Mare delle attività e tradizioni marinare e dell’emigrazione si trova nel centro del paese vicino allo Scalo Vecchio, in via Campi 6. 
Nasce per volontà degli abitanti con lo scopo di tutelare l’identità dell’isola della quale il Museo custodisce la memoria storica e culturale.
Oltre ad antichi strumenti da pesca, sono esposti documenti che testimoniano l'emigrazione degli isolani in varie pari del mondo a causa del graduale impoverimento delle acque.


Escursioni alle Grotte
Marettimo è ricchissima di grotte, sia emerse che sommerse, visitabili con un'escursione in barca. Le più famose sono la grotta del Presepe, del Cammello, della Bombarda e del Tuono. All'interno di quest'ultima sono stati rinvenuti molti reperti, testimonianza della presenza umana fin dall'antichità grazie ad una piscina d’acqua dolce.


Spiagge raggiungibili a piedi dal paese
L’isola presenta poche spiagge raggiungibili da terra, proprio per via della sua conformazione geomorfologica. 
In prossimità del centro abitato sono facilmente accessibili:

  • Spiaggia di Porto Vecchio e Spiaggia di Porto Nuovo che si trovano in prossimità dello Scalo Vecchio e Nuovo. La costa digrada lentamente e l’accesso in acqua è molto semplice. Queste caratteristiche rendono entrambe le spiagge adatte anche alle famiglie con bambini.
  • Spiagge del Rotolo, "sotto la centrale" e "sotto il cimitero" sono costituite da sassi e scogli, raggiungibili a piedi con una camminata di 10-15 minuti su un sentiero lastricato, che parte dal paese.
  • Praia dei Nacchi: un sentiero percorribile in una decina di minuti conduce dalla "spiaggia sotto il cimitero" a questa spiaggia selvaggia.

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Casa di Marettimo dettagli

Percorsi di trekking

  • Sito delle Case Romane: Ã¨ un complesso d’epoca romana immerso in una rigogliosa vegetazione e situato nella parte alta dell’isola di fronte ad uno splendido panorama. I due edifici miliari vennero costruiti per la posizione strategica dell'area da cui era possibile mantenere un totale controllo del mare: Levanzo, Favignana e la costa di Trapani. Costruiti in opus reticulatum, presentano arcate di sostegno interne. Tra il VI e gli inizi del VIII secolo il sito delle Case Romane, ormai abbandonato, fu trasformato in una grande struttura religiosa, oggi di difficile lettura per la sovrapposizione ad essa della chiesa normanna edificata tra l'XI e il XII secolo in uno stile tipicamente orientale dai monaci basiliani di lingua greca. Si ipotizza che la chiesa fosse dedicata a San Simone. Nelle vicinanze vi è un fonte battesimale proto-bizantino ad immersione, indicato su tutte le planimetrie del sito, ma che purtroppo io non sono riuscita a trovare, forse provvisoriamente coperto da un assito.  In questo angolo di Mediterraneo sono presenti due sorgenti che potrebbero avere accompagnato il culto delle acque in epoche antiche e cinque massi posti in verticale e simmetricamente rispetto ad uno centrale di maggiore altezza, allineati verso il mare. Queste pietre hanno dato vita ad affascinanti ipotesi legati al sorgere del sole agli equinozi ed ai solstizi ed ai calendari astronomici di età neolitica. Raggiungere le Case Romane e la Chiesa Bizantina dal paese è piuttosto semplice: il percorso di circa 1,6 km e prevede un dislivello di 250 metri che si percorrono in 30/40 minuti tra boschi rinfrescanti e suoni naturali.

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Chiesa bizantina di Marettimo


  • Monte Falcone: riprendendo dalle Case Romane il percorso verso nord ovest, oltrepasserete Punta Campana e Pizzo del Capraro, per arrivare alla fine a Monte Falcone in poco più di un'ora.
  • Castello di Punta Troia: partendo da Scalo Vecchio raggiungerete il Castello di Punta Troia attraverso un itinerario abbastanza impegnativo, della durata di un'ora e mezza circa. In alcuni tratti il sentiero è a picco sul mare: è necessaria quindi la massima attenzione ed abbigliamento e scarpe adeguati. Il promontorio su cui sorge l’omonimo castello offre una splendida vista sul panorama circostante anche perchè l'edificio sorge a 116 metri di altezza. In questo luogo era documentata già dal IX secolo  la presenza di una torre di guardia saracena di cui, intorno al 1140, il re normanno Ruggero II di Sicilia rinforzò le fortificazioni, a difesa del confine occidentale del suo regno. Nel XVI secolo, durante la dominazione spagnola, sul sito della precedente torre normanna venne edificato un nuovo castello, la cui struttura è nelle sue linee generali quella ancora oggi visibile, dotando il fortilizio di una cisterna per l'acqua e di una piccola chiesa, che fino al XIX secolo restò il principale centro di culto di Marettimo. La cisterna, profonda circa sette metri, venne successivamente utilizzata dagli spagnoli come cella di isolamento, da cui il soprannome "la Fossa". I prigionieri venivano calati dall’alto con delle corde e poi la fossa veniva chiusa con un blocco di pietra. Al suo interno i carcerati avevano i piedi legati e vivevano nella quasi totale mancanza di aria e luce. Nel 1844 il re delle Due Sicilie Ferdinando II ispezionò le fortificazioni di Marettimo ed ordinò la chiusura del castello che cadde in uno stato di abbandono. Fu adibito, durante le due guerre mondiali, a punto di avvistamento militare e stazione telegrafica locale, ma non fu direttamente coinvolto in operazioni belliche. Nel 2011 la struttura, dopo aver rischiato il crollo a causa dell'incuria, è stata riaperta al pubblico: meglio controllare gli orari sul sito perchè variano a seconda delle stagioni. La striscia di terra che conduce al promontorio è bagnata da due spiagge: Scalo Maestro e Cala Maniuni.
  • Cala Bianca: lungo il sentiero per Punta Troia c'è un bivio dove inizia il non sempre facile sentiero per Cala Bianca. Dal promontorio di Punta Mugnone è visibile in basso l'acqua turchese della cala. L'ultimo tratto per raggiungerla è piuttosto impegnativo.
  • Cala nera: a due ore dal paese, sul versante opposto dell’isola, si trova Punta Libeccio, col suo faro. Il sentiero attraversa alcuni boschi di pini. Proprio sotto il faro, si trova Cala Nera. Per raggiungerla bisogna scendere dagli scogli ed arrivarci a nuoto.
  • Spiaggia del Cretazzo: lungo il sentiero per Punta Libeccio c'è un bivio in cui è indicata la spiaggia. Si tratta di una caletta di sassi, con acqua limpida e trasparente.

Dove fare snorkeling nel Mediterraneo
Marettimo


Snorkeling
Marettimo offre splendide esperienze per gli appassionati di subacquea: il mondo sommerso dell’isola è famoso per i suoi splendidi fondali, i magnifici colori, e la ricca fauna e flora che popolano le sue acque.


Come raggiungere Marettimo
L’isola di Marettimo è ben collegata alla Sicilia da un comodo servizio di aliscafi e traghetti, con partenza da Trapani e da Marsala.
Le corse sono molto frequenti e rendono agevole lo spostamento all’interno dell’arcipelago delle Egadi.
Potrete comprare i biglietti on line oppure presso le biglietterie al molo di ogni isola. Le compagnie che effettuano il servizio di trasporto sono l’Ustica Lines e la Siremar.


Come muoversi a Marettimo
A Marettimo è vietato circolare in auto, tranne per le attività autorizzate. Quindi ci si muove a piedi, oltre ad un comodissimo servizio taxi via mare.


31 maggio 2025
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