Nel 1945, al termine del conflitto mondiale, Picasso decise di lasciarsi alle spalle la guerra e Parigi trasferendosi in Costa Azzurra. Inizialmente si stabilì ad Antibes e poi a Vallauris, dove iniziò la sua attività di ceramista. Proprio a Vallauris, in una cappella sconsacrata, dipinse nel 1953 questo capolavoro: La Guerra e La Pace.
|
La guerra e la pace di Picasso |
Sulla parete sinistra è dipinta La Guerra: la Morte, con in mano un coltello insanguinato e sulle spalle un sacco pieno di teschi, cavalca un carro nero dal quale fuoriescono scarafaggi ed insetti millepiedi. Il carro è trainato da cavalli che calpestano un libro infuocato, la cultura bruciata e schiacciata dai regimi che impediscono libertà di parola e di pensiero e vogliono mantenere il popolo ignorante. Sullo sfondo incombono delle ombre nere: sono soldati, ognuno dei quali porta un'arma diversa, a rappresentare la paura di Picasso per le nuove tecnologie belliche, armi batteriologiche, chimiche, nucleari. La Giustizia, sulla sinistra, tiene in mano una bilancia ed uno scudo, al cui interno è raffigurata una colomba. Osservandola da più punti di vista si scopre un volto di donna, quello di Francoise Gilot, la compagna di Picasso in quegli anni. I colori sono cupi, freddi, acidi e contribuiscono a creare un'atmosfera inquietante dove la vita è asssente.
Sulla parete destra invece Picasso ha dipinto La Pace e la scena si illumina di colori sgargianti e si anima di persone e di vita. Un sole enorme, con le spighe al posto dei raggi, splende nella volta e all'ombra di un albero verde, colmo di frutti, una mamma allatta il suo bambino, un uomo legge, un altro scrive. Un ragazzo ara la terra con un cavallo alato, mentre intorno a lui si danza e si suona. Un bambino gioca con una singolare struttura, che a me ricorda Le Mobiles di Calder, dove c'è una boccia per i pesci piena di uccelli e una gabbia di uccelli piena di pesci. Insomma, in tempo di pace, tutto è possibile.
Sullo parete di fondo, quattro persone di etnie diverse ci riconducono all'idea dell'armonia tra i popoli protetta dalla immancabile colomba.
|
Museo Picasso a Vallauris |
Nel Museo sono esposte anche tantissime opere ceramiche di Picasso ed alcune sculture, tra cui la famosissima Babbuino con il suo piccolo, realizzata a Vallauris nel 1955 con la tecnica dell'Assemblage, così cara a Picasso e Duchamp, utilizzando una macchinina come testa della scimmia.
|
Babbuino con il suo piccolo di Picasso |
L'attitudine di Picasso alla sperimentazione si esprime nel campo ceramico con un'enorme produzione di vasi, piatti, brocche, colombe che, realizzati in pezzi unici, sorprendono per il colore, la classicità , l'esuberanza e la vitalità .
|
Picasso, vaso con la Capra |
Nel Museo Picasso a Vallauris sono anche esposte molte fotografie che documentano la vita privata ed artistica del grande genio.
|
Picasso, vaso a ingobbio |
Dove mangiare a Vallauris
Terminata la visita del Museo Picasso a Vallauris, vi consiglio di raggiungere a brevissima distanza Mougins, villaggio arroccato che domina l'entroterra della Costa Azzurra.
Il borgo fu scelto da Picasso come sua residenza nel mas Notre-Dame-de-vie (acquistato dopo la morte dell'artista da un privato). Mougins è oggi una delle città francesi capitali della gastronomia nazionale ed internazionale: circondati da gelsomini e bouganville, gallerie d'arte e musei, potrete scegliere tra molti ristoranti, stellati e non, che hanno fatto della cucina un'esperienza non solo di gusto, ma anche artistica ed estetica.
Dove dormire a Vallauris
A pochi chilometri da Vallauris, nella splendida Vence, vi consiglio questo resort immerso nel verde, con piscina e spa Hotel Cantemerle
Se amate il grande artista, non perdetevi ad Antibes il Museo Picasso
0 Commenti