Uno degli amuleti più popolari del Mediterraneo è l'Occhio greco, un talismano che si presenta sotto forma di una goccia piatta il cui interno contiene diversi cerchi dalle varie tonalità di blu, azzurro e bianco e che simboleggia un occhio.
Occhio greco |
Originario della Turchia, è chiamato anche Nazar Bonjuk, Evil Eye, Occhio di Allah, ma la sua simbologia potrebbe addirittura essere riconducibile all'antico Udjat, l'Occhio di Horus o di altre divinità ieracocefale, che, per quanto diverso per forma e colore, racchiudeva presso la civiltà egizia una forte carica energetica.
Del resto gli occhi sono la parte più espressiva del viso e lo specchio dell’anima, una sorta di portale tra mondo materiale e spirituale, tra conscio e inconscio, tra razionalità e magia e per molte civiltà di varie epoche e varie latitudini sono stati oggetto di rappresentazioni artistiche e simboliche che vanno dagli Idoli oculari mesopotamici agli Occhi di Buddha, dall'Occhio massonico al Terzo occhio delle religioni e filosofie orientali, dagli Occhi di Osiride dei luzzi maltesi e fenici all'Occhio della provvidenza cristiano.
Occhio greco |
La leggenda dell'occhio turco
La credenza ancestrale dell'occhio protettore da influenze maligne fu espressa dai Turchi, nella regione dell'Anatolia, attraverso un amuleto con le tonalità dell'azzurro in grado di respingere il malocchio ed ogni altro sentimento negativo.
Una leggenda racconta che una popolazione turca costiera dovesse spostare un grosso masso, ma cento uomini insieme non riuscirono nell'impresa. Allora chiamarono un abitante del posto con gli occhi azzurri conosciuto come portatore di malocchio e lo condussero davanti alla grande pietra che si frantumò sotto lo sguardo attonito dei presenti.
Nei paesi dell’Egeo è raro trovare persone dagli occhi azzurri, così sembra che si diffuse la credenza secondo la quale fossero proprio gli occhi chiari i principali portatori di malocchio. Colorare l’amuleto di blu serviva, dunque, ad esorcizzare l’effetto del male e a respingerne le energie negative.
Occhio greco |
Un altro racconto turco narra che una donna partorì un bambino bellissimo dalle guance rosa e che chiunque vedesse il bambino si complimentasse con la madre per l’ottima salute del piccolo. Ma dopo breve tempo il neonato si ammalò.
La convinzione che ne scaturì fu che i complimenti, anche se elargiti senza alcuna intenzione negativa, contengano comunque un pizzico di invidia, conscia o inconscia che sia: così da quel giorno i Turchi cominciarono a regalare ai neonati l'Occhio di Nazar, per proteggerli dai malocchi e dagli occhi estranei.
Anche la Grecia adottò questo talismano; infatti, in molti luoghi è conosciuto come Occhio greco piuttosto che Occhio turco. Spesso si vede nel centro del disegno della Mano di Fatima, altre volte si trova da solo, ad arricchire il design di gioielli, ciondoli, souvenir. L’Occhio greco regala anche salute, pulizia, protezione, luce e pace.
A Santorini lo troverete ovunque, infiniti occhi perfettamente accostati cromaticamente al turchese delle cupole, al blu delle porte, al bianco dei muri in armoniche tonalità che creano il fascino e la magia del Colore azzurro di Santorini
E se non siete in Grecia, potrete comunque acquistare un amuleto con Occhio turco online
Occhio greco |
Da non perdere, in un soggiorno a Santorini, è l'escursione in barca alla caldera e alle quattro isole, Thirasia, Nea Kameni, Palia Kameni e Aspronisi. Le escursioni sono organizzate con varie formule, alcune con partenza al mattino, altre al tramonto.
Dove mangiare a Santorini
Vi consiglio un fantastico ristorante cruelty free: 5senses, Erithrou Stavroua, Fira.
A Santorini c'è solo l'imbarazzo della scelta: lussuosi resort, hotel di charme, camere 5 stelle a picco sulla Caldera. Io vi consiglio un'elegante e tipica location situata a Megalochori, uno dei villaggi tradizionali di Santorini lontano dal turismo di massa dei centri più famosi: Villa Orpheus
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