Venti cose da vedere a Palermo

Palermo è una città dal grande fascino, un felice incontro tra cultura normanna ed araba, un tripudio di architetture romaniche e barocche, un'esplosione di vegetazione mediterranea nei parchi urbani. 

Palermo è anche tradizioni, dai Teatri dei Pupi ai mercati tipici, dalle coloratissime pigne, talismani di fortuna ed abbondanza, alle ceramiche siciliane, dalla devozione a Santa Rosalia all'eccellente gastronomia: i dolci in particolare vi attrarranno come calamite nelle infinite pasticcerie presenti nel centro storico. Potrete anche partecipare ad un tour guidato tra street food e storia visitando alcuni importanti monumenti, i mercati e degustando il cibo di strada.
Molti luoghi d'interesse si articolano lungo via Vittorio Emanuele, pedonalizzata, o nelle immediate vicinanze, per cui organizzare una visita a piedi è piuttosto semplice: potete partire come me da Piazza Quattro Canti, oppure farvi condurre da uno dei tanti folkloristici mezzi che circolano in città, evitando ovviamente i cavalli che sono pesantemente sfruttati e d'estate stramazzano al suolo costretti a lavorare a temperature fatali.
Se avete poco tempo vi consiglio di prenotare un tour organizzato che prevede la visita dei principali siti Patrimonio dell'Umanità di Palermo.

Cosa vedere a Palermo
Piazza Quattro Canti


1. Piazza Quattro Canti
I Quattro Canti è il nome di una piazza ottagonale all'incrocio dei due principali assi viari di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, oggi Via Vittorio Emanuele, antica strada di origine fenicia che collega il Palazzo dei Normanni al mare. 
E' detta anche Ottangolo o Teatro del Sole perché durante le ore del giorno almeno una delle quinte architettoniche è illuminata. Realizzati tra il 1609 e il 1620 e sormontati dagli stemmi in marmo bianco, i quattro prospetti presentano un'articolazione su più livelli, con una decorazione basata sull'uso degli ordini architettonici e di inserimenti figurativi che, dal basso in alto, si susseguono secondo un principio di ascensione dal mondo della natura a quello del cielo.


2. Fontana Pretoria
La Fontana Pretoria fu realizzata nel 1554 da Francesco Camilliani a Firenze, ma nel 1581 venne trasferita in piazza Pretoria a Palermo. Giorgio Vasari la definì "una fontana stupenda che non ha eguali a Firenze o forse in Italia".

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Fontana Pretoria

È popolarmente nota come Fontana della Vergogna; il nomignolo nascerebbe dalla vicinanza del Monastero di clausura dell'Ordine domenicano, le cui religiose, infastidite dalla gran profusione di parti intime esibite dalle statue, disposero atti vandalici col fine di sfregiarle. 
La fontana ruota attorno ad un bacino centrale circondato da quattro ponti di scalinate e da un recinto di balaustre, l'elevazione piramidale è costituita da tre vasche coassiali da cui prende l'avvio il gioco d'acqua, elemento versato dalla sommità da un Bacco, identificato col Genio di Palermo.


3. Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio
Edificio bizantino e normanno, si contraddistingue per la molteplicità di stili, in quanto, con il susseguirsi dei secoli, fu arricchita da vari altri gusti artistici, architettonici e culturali.
Dal 3 luglio 2015 la Chiesa fa parte del Patrimonio dell'Umanità  nell'ambito dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
La sua edificazione (1143-1185) si deve al grande Ammiraglio del Regno, Giorgio Antiocheno, come ringraziamento per l’aiuto e la protezione concessagli dalla Santissima Vergine.
Costruita da artisti secondo lo stile siculo-normanno, si trovava nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, motivo per il quale diventò nota successivamente come "Santa Maria dell'Ammiraglio" o della "Martorana".
All'edificio sacro si accede dal campanile: una costruzione a pianta quadrata del XII secolo, aperta in basso da arcate a colonne angolari e con tre ordini di grandi bifore. 
L’aspetto attuale, dovuto alle aggiunte di epoca barocca in parte eliminate dai restauri ottocenteschi operati dall’ingegnere Giuseppe Patricolo, rivela chiaramente il contrasto tra la facciata e la superficie muraria della originaria costruzione normanna.

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Apparato musivo di Santa Maria dell'Ammiraglio


L’interno, a croce greca inscritta in un quadrato, è arricchito da un preziosissimo apparato musivo, tra i più antichi in Sicilia, portato a compimento da maestranze bizantine prima del 1151, data approssimativa della morte del committente.

Orari: da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Domenica e festivi dalle 8.30 alle 9.45 e dalle 11.45 alle 13
Costo: Biglietto intero € 2, ridotto € 1.


4. Chiesa di San Cataldo
La Chiesa di San Cataldo è un piccolo capolavoro architettonico, opera di maestranze islamiche che la edificarono secondo criteri romanico-occidentali.
Sobria ed elegante, allʼesterno si presenta animata da arcate cieche a rincasso che inquadrano le tre monofore aperte su ciascun lato. La sola abside maggiore è sporgente ed alta quanto tutto l’edificio.
Il coronamento della chiesa è costituito da una cornice al di sopra della quale spiccano le tre cupole rosse impostate su di un basso tamburo continuo in cui si aprono piccole finestre.
L’interno rettangolare, diviso in tre navate separate da quattro colonne, è scandito dalle tre cupole che individuano le tre campate quadrate della navata centrale.
Le pareti nude esaltano la purezza architettonica della chiesa, ingentilita dalle colonnine angolari e dagli archi a sesto acuto retti da colonne e capitelli.
A rendere ancor più prezioso l'edificio contribuisce il pavimento in opus sectile realizzato da artigiani islamici che interpretarono in modo nuovo ed originale la tradizione orientale di matrice bizantina. 
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell'Umanità nell'ambito dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.

Orari: tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 18.
Biglietto d'ingresso: intero 2,5€; ridotto 1,5€.


5. Chiesa e Monastero di Santa Caterina d'Alessandria
La chiesa presenta due eleganti ingressi attraverso scalinate a doppia rampa: il principale nella facciata meridionale prospiciente l’antico piano di San Cataldo e l’altro rivolto verso piazza Pretoria.
La facciata, realizzata in forme tardorinascimentali, si sviluppa su due ordini sovrapposti, ritmati da una partitura di lesene corinzie e collegati da una ricca trabeazione decorata con figurazioni scultoree.
Sulla sommità dell’edificio si trova un medaglione che rappresenta i consueti attributi di Santa Caterina (la ruota, la palma, la spada e il giglio).
Nel lungo prospetto che si affaccia su piazza Pretoria la superficie muraria è scandita verticalmente da robuste paraste corinzie alternate a finestre. 

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Chiesa e Monastero di Santa Caterina d'Alessandria

L’interno presenta un impianto a croce latina ad unica navata con ampio transetto; sei cappelle, tre per lato, si aprono longitudinalmente alla navata.
Il paramento murario barocco è opera di scultori, pittori, marmorari e stuccatori che, attraverso l'uso di marmi pregiati, stucchi e dipinti, crearono una complessa decorazione altamente scenografica.
La navata centrale è coperta da una volta a botte lunettata.
Sulla volta centrale della navata, incorniciato da raffinati stucchi attribuiti a Procopio Serpotta, noterete l'affresco del pittore Filippo Randazzo che morì in seguito alla caduta dall’impalcatura mentre stava per completare l'opera.
Al centro del chiostro del monastero si trova una fontana con elevazione formata da vasche a conchiglia. 

E' aperta tutti i giorni, indicativamente dalle 10 alle 18, ma gli orari possono variare in base alle stagioni. Il biglietto di ingresso costa 3€, ma acquistando quello da 5€ avrete la possibilità di salire sulle terrazze e ammirare Piazza Pretoria, San Cataldo e la Martorana dall'alto.


6. No Mafia Memorial
E' uno spazio collettivo ed interattivo dedicato alla lotta contro la mafia: mostre fotografiche, laboratori, biblioteca, mediateca ne fanno un luogo di ricerca, incontro e progettazione per tutti coloro che non vogliono dimenticare e che, soprattutto, vogliono costruire un mondo libero.
Si trova in via Vittorio Emanuele 353, orario 11-17, ingresso libero.


7. Chiesa del Gesù di Casa Professa
La Chiesa del Gesù, meglio conosciuta a Palermo come Casa Professa, è un gioiello barocco appartenente all’ordine dei Gesuiti.
La facciata principale, piuttosto austera, contrasta con la ricchezza decorativa dell'interno, a croce latina suddiviso in tre navate. Stucchi, affreschi, dipinti, marmi policromi, statue, tarsie ed altorilievi, realizzati da una schiera di rinomati artisti tra cui Procopio Serpotta ed Ignazio Mirabitti, creano un effetto scenografico opulento, una delle massime espressioni del barocco palermitano.
La cupola fu interamente ricostruita in seguito ai devastanti bombardamenti del maggio 1943 che danneggiarono pesantemente l’edificio.
Si trova in Piazza Casa Professa 21.

Nel giorni feriali la chiesa apre alle 7,45 e chiude alle 18,30, mentre in quelli festivi apre alle 9,30 e chiude alle 12,45, riapre alle 18,00 con chiusura alle 20,00. L’entrata è libera nella navata centrale e nel transetto, cappella di Sant’Ignazio di Loyola e san Francesco Saverio. Gli altri spazi sono riservati al percorso museale che costa da 2 a 5€


8. Cappella delle Dame
Costruita tra il 1595 e il 1608, nasce contemporaneamente alla Congregazione segreta intitolata a Maria Santissima dell'Aspettazione del Parto della Vergine, costituita da nobili dame che avevano come scopo l'assistenza con la preghiera ed il supporto alle partorienti disagiate del quartiere dell’Albergheria.
Nel piccolo oratorio barocco un quadro settecentesco di autore ignoto raffigura la Madonna del parto e sulle antiche maioliche ai piedi dell’altare è rappresentato il ponticello sul Kemonia, divelto quando il burrascoso torrente venne deviato verso il fiume Oreto dal Senato palermitano, dopo l'inondazione del 1557 in cui morirono più di seicento persone.
Gli affreschi sono di Antonio Grano, compreso quello della volta centrale rappresentante il Trionfo della Vergine. 
Il piccolo e rigoglioso giardino che precede l’oratorio presenta tutte le tipiche essenze mediterranee. 
Sorge in via del Ponticello 39 ed è aperta solo in alcune occasioni.


9. Cattedrale
La Cattedrale di Palermo fa parte del Patrimonio dell'Umanità nell'ambito del sito seriale Palermo araba-normanna insieme alle cattedrali di Cefalù e Monreale. La sua costruzione fu commissionata dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio intorno al 1170 sul sito in cui, precedentemente, sorgeva una basilica paleocristiana a cui seguì la costruzione di una moschea.
L'aspetto attuale della cattedrale è il risultato di innumerevoli aggiunte e trasformazioni attuate nel corso dei secoli che hanno portato ad una commistione di elementi stilistici greci, arabi, normanni, gotici, catalani e neoclassici per l'interno.
L'edificio custodisce le tombe dei monarchi siciliani e la cappella di Santa Rosalia, patrona di Palermo, le cui reliquie sono raccolte in un'urna d’argento, progettata da Marino Smeriglio nel '600. La cappella è impreziosita da affreschi sulla vita della santa, un ricco portale in bronzo e da un crocifisso policromo del 1200.
All'interno della Cattedrale di Palermo c'è anche una meridiana lunga oltre 21 metri: lo strumento per misurare l'ora è rappresentato da un foro in una cupola di una delle navate laterali che proietta così il sole lungo l’asse della meridiana. 

La Cattedrale è aperta tutti i giorni, generalmente dalle 7 alle 19. L’ingresso è libero, ma occorre pagare un biglietto per visitare i locali della cripta, del tesoro, dei tetti e delle tombe.


10. Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
Il Palazzo dei Normanni deve il suo nome al suo principale artefice: il normanno Ruggero II, figlio di Ruggero di Altavilla che insieme a Roberto il Guiscardo, avevano conquistato la Sicilia e Palermo, sottraendola al dominio arabo.
Il 25 dicembre del 1130, Ruggero II fu incoronato primo re di Sicilia e scelse proprio questo castello-fortezza come dimora.
All'interno del complesso architettonico si trova la Cappella Palatina, una basilica in stile siculo-normanno consacrata nel 1140 e terminata nel 1143. Oriente ed Occidente si incontrano, arte cristiana, bizantina ed araba convivono sulla superficie dorata della Cappella Palatina in cui lo spazio si smaterializza nella luce degli splendidi mosaici.

Mosaici di Palermo
Cappella Palatina

Dal 2015 la Cappella Palatina è Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, all'interno del percorso della Palermo arabo-normanna e delle cattedrali di Cefalù e Monreale.

Radici come liane a Palermo
Giardini reali

Il Palazzo dei Normanni è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 16,30, domenica e festivi solo di mattina, con ultimo ingresso alle 12,30. Il costo del biglietto varia a seconda dei giorni della settimana da 15 a 19€ e comprende gli appartamenti reali, la Cappella Palatina, l'area archeologica e gli splendidi Giardini reali.


11. Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
Presenta esternamente una volumetria geometrica articolata dalle cinque cupole arancioni di impronta islamica poste a diversa altezza e cromaticamente contrastanti con i conci squadrati di pietra calcarea che costituiscono il paramento murario.
Una delle cupole sovrasta la torre campanaria quadrangolare.
Il chiostro è arricchito da eleganti colonnine binate e da un lussureggiante giardino mediterraneo, un vero angolo di pace. Nel centro è ancora visibile una cisterna araba.

Patrimonio Unesco Palermo
San Giovanni degli Eremiti

L’interno è caratterizzato da volumi geometrici ben definiti, espressione di un simbolico accostamento del quadrato che rappresenta la terra al cerchio che rappresenta il cielo. Dal 2015 la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti Ã¨ Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, all'interno del percorso della Palermo arabo-normanna e delle cattedrali di Cefalù e Monreale.

E' aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18,30, alla domenica chiude alle 13. Il costo del biglietto è di 6€.


12. Palazzo della Zisa
Il Palazzo della Zisa, il cui nome deriva dall'arabo al-Aziz che significa glorioso, magnifico, sorgeva fuori le mura di Palermo, immerso nel verde del grande parco reale di caccia del Genoard. Del complesso facevano parte anche un edificio termale ed una cappella. Fu commissionato dal re Guglielmo I d'Altavilla per farne una sua residenza estiva e realizzato da architetti arabi. Terminato nel 1175, sotto il regno di Guglielmo II, il Castello ha subito, nel corso dei secoli, molte trasformazioni. 
Oggi ospita il Museo d'arte islamica con reperti provenienti dai paesi del bacino del Mediterraneo.

E' visitabile dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 13. L'ingresso è libero.


13. Villino Florio
E' un esempio di architettura liberty interamente progettato e realizzato da Ernesto Basile negli ultimi anni del 1800 per la famiglia Florio in quella che un tempo era la periferia di Palermo.
Il villino non era una residenza vera e propria ma un luogo di relax e
rappresentanza in cui portare ospiti illustri.
Fortemente danneggiato durante un incendio nel 1962 è stato restaurato sia internamente che esternamente ma sono andati perduti tutto gli arredi e le suppellettili.
Si trova in Viale Regina Margherita, 38


14. Teatro Massimo
Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele Ã¨ il più grande edificio teatrale lirico d'Italia e uno dei più grandi d'Europa, terzo per ordine di grandezza architettonica dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. 
Ambienti di rappresentanza, sale, gallerie e scale monumentali circondano il teatro, formando un complesso architettonico di grandiose proporzioni. Fu compiuto in più di vent’anni, dal 1875 al 1897; morto il progettista Giovan Battista Filippo Basile, l’opera venne ultimata dal figlio Ernesto Basile a cui si deve la definizione esterna e la direzione delle opere di finitura interna. Queste comprendono l’arredo del vasto vestibolo d’ingresso, dove è posto il busto di Vincenzo Bellini, il fastoso allestimento del palco reale, della sala e dei cinque ordini di palchi. 


15. Teatro Politeama
Il Teatro Politeama è stato realizzato tra il 1867 e il 1874 su progetto di Giuseppe Damiani Almeyda. Nato inizialmente come anfiteatro per la rappresentazione di spettacoli all’aperto, oggi è la sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. L’ingresso è caratterizzato da un monumentale arco trionfale, sormontato da una quadriga che rappresenta il Trionfo di Apollo ed Euterpe. Il corpo semicircolare dell’edificio presenta due ordini di colonnati, uno in stile dorico ed uno in stile ionico. Le pareti esterne sono riccamente decorate in stile pompeiano riprendendo il tema dei giochi olimpici e delle corse a cavallo. La cupola in ferro e vetro fu aggiunta nel 1877.


16. Quartiere Kalsa
Il quartiere, ai tempi dimora dell’emiro e del suo governo, Ã¨ sorto durante la dominazione islamica. Il toponimo deriva da al khalisa che in arabo significa l’eletta. 
Oggi molti palazzi degradati sono stati valorizzati attraverso gigantesche opere di street art.
E’ il quartiere in cui sono nati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
Da vedere:

  • il Giardino dei Giusti, un giardino pubblico recuperato dal degrado negli anni 1999-2000 su progetto degli architetti Mario Li Castri e Giuseppe Prestigiacomo
  • Santa Maria dello Spasimo, complesso monumentale composto da un convento ed una chiesa che nel tempo hanno subito profonde trasformazioni ed anche variazioni di destinazione d'uso. La chiesa è l'unico esempio di architettura gotica nordica esistente in Sicilia caratterizzata dalla navata centrale a cielo aperto, dove si erge un bellissimo albero di magnolia
  • Orto botanico, un'istituzione museale e didattico-scientifica dell'Università di Palermo che accoglie 12.000 essenze arboree differenti in un parco lussureggiante
  • Mura delle cattive, suggestivo camminamento vista mare dove un tempo passeggiavano le "cattive", vedove, per lo più nobili, che camminavano sulle vecchie mura difensive della città lontane da occhi indiscreti
  • Porta Felice, storica porta della città di Palermo prospiciente il foro Umberto I, in stile rinascimentale barocco, pesantemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale e poi ricostituita
  • Eroe Elimo, scultura di Igor Mitoraj che raffigura il corpo incompleto (mancano gli arti e la parte superiore della testa) di un soldato Elimo, popolazione che sarebbe approdata in Sicilia nel 1183 a.C. dopo la distruzione di Troia. Davanti al corpo è posto uno scudo con al centro una testa di Gorgone
  • Murale Falcone Borsellino, realizzato per volontà dell'Associazione nazionale magistrati su una parete dell'Istituto Nautico, è ispirato al celebre scatto fotografico di Tony Gentile ed è stato dipinto dagli street artists siciliani Rosk e Loste

Street art a Palermo
Murale Falcone Borsellino

  • Porta dei Greci, così chiamata per il fatto che nel tardo Medioevo il quartiere della Kalsa era abitato da una popolazione di origine greca
  • Palazzo Forcella De Seta, con all’interno la grande galleria decorata su ispirazione dell'Alhambra di Granada


17. Museo Abatellis
Palazzo Abatellis è un antico edificio nobiliare situato a Palermo nel quartiere della Kalsa e sede della Galleria Regionale della Sicilia.
Venne edificato nel 1495 su progetto dell’architetto Matteo Carnilivari, uno dei maggiori maestri del Rinascimento siciliano.
Originariamente era la residenza di Francesco Abatellis, Mastro Portolano del Regno di Sicilia. Grandiosa dimora in stile gotico catalano, alla morte del proprietario divenne convento e nei secoli seguenti fu oggetto di vari ampliamenti.
Nel 1943 il palazzo fu colpito da un bombardamento aereo che determinò il crollo parziale dell'ala sud-occidentale e della parete della torre ovest. Dopo la guerra iniziò la ristrutturazione dell’edificio finalizzata alla sua trasformazione in Galleria d’arte e la Soprintendenza affidò all'architetto Mario Guiotto e successivamente all'architetto Armando Dillon i lavori di consolidamento e di restauro.

Madonne più belle della storia dell'arte
Antonello da Messina, Annunciata

Nel 1953 venne incaricato Carlo Scarpa ad allestire le sale della nuova Galleria nelle quali sono esposte importantissime opere tra cui il Trionfo della Morte e l'Annunciata di Antonello da Messina.


18. I mercati di Palermo
Un viaggio a Palermo non può non includere la visita ai caratteristici mercati cittadini: Il Capo, la Vucciria e Ballarò sono i tre mercati storici. Simili ai suk arabi, sono un mix di profumi, colori e suoni che coinvolgono tutti i sensi.


19. Il teatro dei Pupi
Il Teatro dei Pupi è stato proclamato dall'Unesco Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità nel 2001. La sua origine risale al Settecento e rappresenta oggi una delle espressioni più significative della memoria e dell’identità culturale della Sicilia.
I pupari animano storie di banditi e santi, drammi shakespeariani, gesta dei sovrani siculo-normanni, lotte tra cristiani e saraceni e soprattutto le popolarissime vicende dei paladini di Francia.
Dotati di una ossatura di legno, i pupi sono spesso provvisti di vere e proprie armature, riccamente decorate e cesellate. Vengono mossi con fili e ferri.
Le pareti dei teatri sono decorate con splendidi e coloratissimi racconti iconografici delle opere rappresentate, dipinti a tempera su tela o carta e divisi in riquadri corrispondenti alle scene.

Nelle vie del centro storico potrete trovare molti spettacoli: io ho assistito al Teatro dei Pupi di Mimmo Cuticchio, in via Bara all'Olivella 95.


20. Escursioni a Monreale e Cefalù
Monreale e Cefalù rappresentano la massima espressione dell'arte musiva bizantina, con il Cristo Pantocratico che ne adorna le absidi. Potrete raggiungere le due località con mezzi privati o pubblici, oppure partecipare ad una comoda Escursione organizzata.


Dove mangiare a Palermo
Fermo restando che nel centro storico di Palermo troverete ovunque ottimi ristoranti e street food, non perdete però l'Antica Focacceria San Francesco: nata nel 1834, mantiene intatto il suo fascino d’altri tempi. I banconi originali sono in ghisa dei primi del Novecento, i pavimenti in marmo e i tavolini in ferro battuto. Si può mangiare self service o con l’ordinazione al tavolo. La trovate in Via Alessandro Paternostro, 58.


Dove dormire a Palermo
Io ho alloggiato nell'appartamento Luci della città che mi sento di consigliarvi per la pulizia, l'ampiezza e la comodissima posizione a due passi da San Cataldo e La Martorana, Piazza Quattro Canti e Piazza Pretoria.


Come raggiungere il centro di Palermo dall'aeroporto
L'aeroporto Falcone-Borsellino dista circa 40 minuti dal centro di Palermo. Per il tragitto vi consiglio di prenotare un comodo Trasferimento in autobus da/per aeroporto-centro città. Le corse sono ogni 30 minuti circa e troverete la navetta all'uscita dell'aeroporto sulla destra.

31 luglio 2023

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