L'Annunciata di Antonello da Messina

Una delle opere più famose della storia dell'arte, forse perchè molto vicina al concetto assoluto di bellezza, forse per la delicatezza espressiva del volto, per la purezza formale o ancora per l'unicità della scena rappresentata: è l'Annunciata di Antonello da Messina che immortala l'attimo in cui Maria riceve l'annuncio dall'Angelo.
Ma l'Arcangelo Gabriele dov'è? 
Indubbiamente fuori dalla scena quindi guardatevi bene intorno, perchè potrebbe trovarsi proprio vicino a voi che state osservando il quadro.

Annunciazioni più famose
Il volto dell'Annunciata di Palermo

Descrizione
Maria è una giovane donna, dai lineamenti eleganti, raffinati e dolcissimi che caratterizzano il perfetto ovale del viso accarezzato dalla luce e ritratto in posizione appena deviata rispetto alla frontalità. 
Un manto azzurro le copre il capo e le spalle e lascia intravvedere delicatamente l’abito rosso al di sotto.
La figura è immersa in uno spazio indefinito, scuro, probabilmente di derivazione fiamminga, e solamente il leggio è materia che, grazie alle fughe prospettiche, suggerisce l’idea di spazio e profondità. Le pagine del libro, probabilmente un Magnificat, sono mosse dal vento che annuncia la presenza dell’Arcangelo ed il soffio generante dello Spirito Santo. 
Lo sguardo, le labbra e le mani sono gli elementi più comunicativi della scena in cui l’immaginario interlocutore è davanti alla Madonna e le sta annunciando il suo destino, mentre lei con la mano destra sembra volerlo frenare e con quella sinistra si chiude il velo sul petto, in un gesto di pudore e timore. 
Un atteggiamento rivoluzionario, lontano dai canoni classici della rappresentazione dell’Annunciazione che generalmente vedono Maria rassegnata nell’accettazione del suo destino. Secondo me solo nella gotica tavola di Simone Martini, del 1333, la Madonna è schiva e si ritrae, spaventata dalle parole dell’inaspettato visitatore che la caricheranno di una grande responsabilità segnando ineluttabilmente il suo destino. 
In entrambi i casi le due figure, bellissime, sono donne di un'eleganza formale assoluta, sono esitanti, sorprese, preoccupate ed esprimono sentimenti ed emozioni umane.
Antonello però ha dipinto l'Annunciata e non l'Annunciazione: l'assenza di una rappresentazione tangibile dell'Angelo crea una connessione dinamica tra quadro ed osservatore, in un contesto narrativo in cui i simboli iconografici classici sono racchiusi nel volto e nei gesti di Maria e nel soffio di vento che scivola sul leggio.

Tecnica
L'Annunciata di Palermo è una tavola a olio in velatura e misura 45 centimetri di altezza e 34,5 centimetri di larghezza. 
E’ stata dipinta intorno al 1476.
Antonello da Messina realizzò il quadro unendo i pigmenti in polvere ad una sostanza grassa: si può quindi già definire una pittura ad olio, tradizionalmente inventata dai Fiamminghi, che consente di creare raffinate velature trasparenti e passaggi tonali graduali poiché il colore si mantiene a lungo duttile. 
Proprio dai Fiamminghi deriva la capacità del pittore di fondere la luce e l'attenzione al dettaglio, unite però al rigore razionale della scuola italiana.

Blog di arte più bello
Annunciata di Antonello da Messina

Breve storia dell'Annunciata di Antonello da Messina
Di questo capolavoro, per secoli, non si hanno notizie. 
Si racconta che nel 1899 Gioacchino Di Marzo, direttore della Biblioteca Comunale di Palermo, vide il dipinto a casa dell’arcivescovo Vincenzo Di Giovanni, un importante intellettuale siciliano dell’Ottocento che viveva a Salaparuta. 
Un anno dopo la morte del prelato avvenuta nel 1903, Antonino Salinas, archeologo ed amico dell'arcivescovo, chiese alla sorella, unica erede, il quadro dell’Annunziata come ricordo dell'amico scomparso. 
Nel 1907 l’opera venne acquisita dal Museo Nazionale di Palermo di cui il Salinas era direttore, e nel 1954 l'Annunciata, insieme a tutta la collezione d'arte custodita dal Museo, fu trasferita a Palazzo Abatellis, Galleria Regionale della Sicilia.

Carlo Scarpa Palermo
Palazzo Abatellis, Salone delle Croci

Palazzo Abatellis
Palazzo Abatellis è un antico edificio nobiliare situato a Palermo nel quartiere della Kalsa e sede della Galleria Regionale della Sicilia.
Venne edificato nel 1495 su progetto dell’architetto Matteo Carnilivari, uno dei maggiori maestri del Rinascimento siciliano. 
Originariamente era la residenza di Francesco Abatellis, Mastro Portolano del Regno di Sicilia. Grandiosa dimora in stile gotico catalano, alla morte del proprietario divenne convento e nei secoli seguenti fu oggetto di vari ampliamenti.
Nel 1943 il palazzo fu colpito da un bombardamento aereo che determinò il crollo parziale dell'ala sud-occidentale e della parete della torre ovest. Dopo la guerra iniziò la ristrutturazione dell’edificio finalizzata alla sua trasformazione in Galleria d’arte e la Soprintendenza affidò all'architetto Mario Guiotto e successivamente all'architetto Armando Dillon i lavori di consolidamento e di restauro. 
Nel 1953 venne incaricato Carlo Scarpa ad allestire le sale della nuova Galleria.

Blog di arte
Palazzo Abatellis, Il Trionfo della morte

Il progetto di Carlo Scarpa per Palazzo Abatellis
Dopo la ristrutturazione del palazzo da parte di Mario Guiotto e Armando Dillon, il progetto del grande architetto veneziano riguardò l’allestimento delle sale espositive e si attuò in un magistrale intervento, calibrato sul rapporto tra nuovo e antico e sul dialogo tra le opere esposte, l’ambiente che le ospita ed il visitatore.
Come del resto in tutti i suoi lavori, anche nell’allestimento museale di Palazzo Abatellis Carlo Scarpa dedicò particolare attenzione al dettaglio, studiando ogni elemento in modo approfondito: supporti, pannelli mobili, cavalletti, complementi d’arredo, fondali colorati, tessuti enfatizzano ogni singolo capolavoro esposto. 
Adattò materiali e forme in modo da dare il massimo risalto alle opere d’arte, come nel caso del busto in marmo di Eleonora d’Aragona del Laurana che sembra galleggiare, sospeso su una struttura in massello d’ebano. 
Cerniere ed incastri permettono spesso ai supporti di ruotare.

L’Annunciata di Antonello da Messina, incastonata in un pannello bianco, è evidenziata da un fondale di velluto vermiglio che riprende il colore dell’abito di Maria appena visibile al di sotto del manto. La teca è posta in diagonale nella sala in modo da intercettare la luce che entra dalla grande trifora. 

La luce è infatti un altro tema cardine nella poetica di Carlo Scarpa, attraverso lo studio della quale riesce a produrre una lettura a tutto tondo delle sculture, accarezzare le tele e creare un palcoscenico in cui il visitatore si muove in un ambiente dinamico, che si espande e si modifica nelle varie ore del giorno.

Un capolavoro. La miglior ambientazione di museo che mi sia mai capitato di incontrare in tutta la vita. Così affermò Walter Gropius nel 1967 visitando la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo.

Cosa vedere a Palermo
Madonna con bambino e cherubini, Antonello Gagini

Le sale espositive di Palazzo Abatellis
Le sale espositive di Palazzo Abatellis contengono manufatti pittorici e scultorei di altissimo livello qualitativo: dalle opere lignee ad intaglio del XII secolo alle sculture del Trecento e del Quattrocento tra cui alcune di Antonello e Domenico Gagini, dal suggestivo Salone delle Croci, alla pittura fiamminga, manierista e seicentesca.
Ma i capolavori di maggior rilievo ed universalmente noti sono l’affresco del Trionfo della Morte realizzato nel XV secolo, il delicatissimo busto di Eleonora d’Aragona eseguito da Francesco Laurana e l’Annunziata di Antonello da Messina.

Cosa vedere a Palermo
Santa Rosalia incoronata dagli angeli, Antoon van Dyck


Informazioni utili su Palazzo Abatellis
La Galleria si trova in via Alloro, 4, nel quartiere Kalsa. E' aperta da martedì a venerdì dalle ore 9 alle 18; sabato e domenica dalle ore 9 alle 13. 
Il costo del biglietto che si acquista presso la biglietteria del museo è di 8 Euro.

Dove mangiare a Palermo
Fermo restando che nel centro storico di Palermo troverete ovunque ottimi ristoranti e street food, non perdete però l'Antica Focacceria San Francesco: nata nel 1834, mantiene intatto il suo fascino d’altri tempi. I banconi originali sono in ghisa dei primi del Novecento, i pavimenti in marmo e i tavolini in ferro battuto. Si può mangiare self service o con l’ordinazione al tavolo. La trovate in Via Alessandro Paternostro, 58.

Dove dormire a Palermo
Io ho alloggiato nell'appartamento Luci della città che mi sento di consigliarvi per la pulizia, l'ampiezza e la comodissima posizione a due passi da San Cataldo e La Martorana, Piazza Quattro Canti e Piazza Pretoria. A questo link trovate altre disponibilità per alloggi a Palermo.

Come raggiungere il centro di Palermo dall'aeroporto
L'aeroporto Falcone-Borsellino dista circa 40 minuti dal centro di Palermo. Per il tragitto vi consiglio di prenotare un comodo Trasferimento in autobus da/per aeroporto-centro città. Le corse sono ogni 30 minuti circa e troverete la navetta all'uscita dell'aeroporto sulla destra.

30 marzo 2023

TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI 
©UNA GOCCIA DI COLORE

0 Commenti