I borghi più colorati d'Italia: Dozza

Il borgo medioevale di Dozza è uno dei 13 Borghi più belli d'Italia situati in Emilia Romagna. Si trova a sud di Bologna e domina la valle del fiume Sellustra, immerso tra vigneti e pendii degradanti verso la via Emilia. 

Dozza è nota agli amanti della Street art per i suoi murales ed agli intenditori del buon vino per l’Enoteca Regionale

Tra la porta d'ingresso del centro storico e la Rocca, all'interno di un dedalo di viuzze, sono stati dipinti circa 200 murales che colorano le pareti delle case, adornano portoni e finestre, si amalgamano con il tessuto urbano, il tutto in perfetto stato di conservazione. Ad ogni passo si incontra una nuova creazione artistica, ad ogni angolo un'opera che stupisce per originalità: un connubio eccezionale tra il tessuto antico e la contemporanea urban art.
Il toponimo Castrum Dutie dell’odierna Dozza deriverebbe, secondo gli storici, dal latino medievale ed indicherebbe la presenza di un condotto o canale per far confluire l’acqua in una cisterna fruibile dai popoli che abitavano queste terre.

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Storia di Dozza
Le origini di Dozza risalgono a tempi antichissimi. Abitato fin dall'età del bronzo, il sito fu occupato da molti popoli: Galli, Romani, Longobardi, Bizantini, Carolingi, diventando un libero Comune solo intorno al 1150. Vicende alterne hanno interessato il dominio della rocca e del borgo, passato più volte di mano in mano fra le potenti famiglie bolognesi e imolesi. Fu feudo di Caterina Sforza dal 1494 al 1499 e, dopo il breve dominio di Cesare Borgia, Dozza ritornò allo Stato della Chiesa che nel 1528 la concesse alla famiglia Malvezzi di Bologna e nel 1531 al cardinale Lorenzo Campeggi.
In tempi recenti, al termine della seconda guerra mondiale, con lo sfondamento della Linea Gotica, fu teatro di scontri con le forze alleate e le truppe tedesche in ritirata.

I murales più belli d'Italia
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La Rocca di Dozza
Nel punto più alto del borgo sorge la Rocca: di epoca medioevale, venne in seguito riedificata sulle precedenti rovine da Caterina Sforza. I bolognesi Campeggi la trasformarono da edificio puramente militare in palazzo signorile alla fine del '500. La Rocca passò in seguito, per via ereditaria, alla famiglia Malvezzi-Campeggi che vi dimorò fino al 1960, quando venne acquistata dal Comune. Le vicende storiche si riflettono nei tre percorsi di visita: fortezza medievale e rinascimentale, residenza rinascimentale, residenza settecentesca. Potrete vedere gli appartamenti del piano nobile, i saloni, le camere da letto, la cucina, le prigioni, le stanze di tortura, i camminamenti sulle torri. Al secondo piano si trovano il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto e la Collezione Mascellani, opere d'arte donate dalla pittrice allieva di Giorgio Morandi. Nei sotterranei ha sede invece l'Enoteca dell'Emilia Romagna che propone una mostra permanente sulle attività vinicole della zona, degustazioni guidate con sommelier,  serate a tema e vendita.

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I murales di Dozza
A Dozza i murales costituiscono uno splendido museo all'aperto, sotto un soffitto fatto di nuvole, lungo vicoli fiancheggiati da case coloratissime, in un'atmosfera rilassata e ordinata. La cosa che mi ha stupito di più è stato il livello elevatissimo di conservazione sia degli edifici sia dei dipinti. Le case sono curate in ogni dettaglio, perfettamente  ristrutturate, e creano un tessuto urbano compatto ed omogeneo, pur nelle diversità cromatiche e nella visuale sempre nuova ad ogni angolo, ad ogni sguardo, ad ogni passo quando si aprono squarci di colori improvvisi. I murales sono tantissimi, diversi l'uno dall'altro, sia per dimensione, forma e tema. Scene di vita quotidiana, personaggi fantasy, visioni oniriche, omaggi al fumetto, immagini patriottiche e paesaggi si susseguono armoniosamente in connessione strettissima con il territorio e la storia.
Da non perdere, nella terza settimana di settembre, la Biennale d'Arte Contemporanea del Muro Dipinto, quando, nei giorni che precedono l’inaugurazione, è possibile vedere gli artisti all’opera e parlare con loro. La prima edizione della Biennale del Muro Dipinto si tenne nel 1960; da allora, ogni due anni, i più grandi esponenti della Street art internazionale hanno lasciato la loro preziosa impronta a Dozza.

Le case più colorate del mondo
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Nel centro storico meritano inoltre una visita la Chiesa di S. Maria Assunta in Piscina, edificata sui resti di una precedente chiesa romanico-bizantina. Al suo interno è conservata una tavola del 1492 di Marco Palmezzano, uno dei maggiori esponenti della scuola forlivese di pittura rinascimentale.

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Eventi a Dozza
Oltre alla Biennale del Muro Dipinto a settembre, la prima domenica di maggio ha luogo la manifestazione Il Vino in Festa, in onore di Bacco e dell’Albana di Dozza.

I borghi più colorati d'Italia
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Specialità gastronomiche di Dozza
Una specialità di Dozza è sicuramente la pasta fatta in casa, ovviamente con la sfoglia rigorosamente tirata a mano: tagliatelle, garganelli, tortelli di ricotta al profumo di salvia.
Tra i formaggi sono famosi il freschissimo Squacquerone di Romagna e lo stagionato Pecorino di Fossa, accompagnati dalla classica piadina romagnola. 
Tra i vini potrete gustare i locali bianchi Albana e Trebbiano e il rosso Sangiovese.

I murales di Dozza
Dozza

Come arrivare a Dozza
Da Bologna: A14 uscita Castel San Pietro Terme, poi Sp19 e Ss9 via Emilia in direzione di Rimini.
Da Milano o Firenze: autostrada A1 fino a Bologna, poi seguite le stesse indicazioni.

Dove parcheggiare a Dozza
Si può parcheggiare nei parcheggi gratuiti prima delle porte della città

Posti colorati in Italia
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Dove mangiare a Dozza
Nel centro storico potrete gustare ottimi piatti presentati con grande cura al Ristorante-Vineria La Bottega

Dove dormire a Dozza
Sempre rimanendo nel centro storico di Dozza vi consiglio la Locanda Dolcevita

Caterina Sforza a Dozza
La Rocca di Dozza






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