Dove vedere i fenicotteri in Sardegna

Oltre al mare cristallino, le spiagge bianche, i paesaggi interni incontaminati ed i siti archeologici nuragici, la Sardegna offre anche l’opportunità di vedere numerosi stormi di fenicotteri per i quali le aree umide dell’isola sono l’habitat ideale. 

I fenicotteri sardi sono citati da Plinio il Vecchio a proposito della Sardegna nella sua opera Naturalis historia: questo ci dimostra che gli eleganti uccelli rosa abitavano l'isola già in epoca romana. 
Oggi vengono chiamati Su mangoni, nome che probabilmente indica ogni uccello trampoliere, e nella zona di Oristano Sa genti arrubia che significa il popolo rosso.

Dove vedere i fenicottteri
Fenicotteri rosa


Phoenicopterus ruber roseus

Il fenicottero è un grande volatile diffuso in Africa, India, Medio Oriente ed Europa meridionale, conosciuto in particolare per il suo portamento ed il piumaggio rosa.
Il nome scientifico deriva dal greco e significa uccello dalle ali purpuree, per il piumaggio rosato che richiama anche il colore della leggendaria fenice. Considerato sin dall'antichità un simbolo di positività ed eleganza, amore ed empatia, era già presente in alcune pitture rupestri preistoriche, mentre nell’antico Egitto il geroglifico del fenicottero indicava il termine rosso. Durante l’impero romano questi uccelli rischiarono l'estinzione in quanto i patrizi apprezzavano molto la loro carne. 
Purtroppo ancora oggi il deterioramento dell’habitat, sia per gli alti livelli di inquinamento sia per il disturbo antropico, la cattura di individui per zoo e collezioni ornitologiche private e la depredazione dei nidi rappresenta una seria minaccia per la specie.

I fenicotteri appartengono ad una delle più antiche famiglie di uccelli a livello evolutivo: i primi fossili ritrovati risalgono infatti a 30 milioni di anni fa. 
Secondo le stime del WWF la popolazione mondiale conta oggi circa 700.000 individui.
Animali sociali, durante l’anno compiono ampi spostamenti concentrandosi nelle aree di svernamento ed in quelle utilizzate per la riproduzione, formando grandi colonie che offrono protezione contro i predatori ed aumentano le possibilità di sopravvivenza per la prole.
Le uova vengono deposte in un nido fatto quasi interamente di fango con la forma a cono. I fenicotteri sono tendenzialmente monogami: madre e padre collaborano alle cure parentali, alternandosi per la cova e l’allevamento dei pulcini. Durante la schiusa i piccoli emettono dei pigolii che i genitori riescono a riconoscere anche quando i pulli sono riuniti in gruppi numerosi.
La caratteristica colorazione dei fenicotteri è legata alla loro dieta, costituita prevalentemente da alghe e piccoli crostacei, tra cui l’Artemia Salina che contiene uno specifico pigmento rosso il quale conferisce il tipico colore al piumaggio. 
I pulcini sono grigi ed iniziano ad assumere la colorazione rosa solo dopo il secondo anno di vita, quando la percentuale dei crostacei di cui si nutrono aumenta in modo significativo nella loro dieta.

Cosa vedere in Sardegna
Fenicotteri rosa


Dove vedere i fenicotteri in Sardegna

Potrete avvistare questi bellissimi esemplari in molti stagni della Sardegna, accomunati dalla presenza di Artemia Salina.



Costa occidentale

  • Stagno di Cabras: situato nella parte settentrionale del golfo di Oristano, è per estensione e rilevanza della biodiversità una delle più importanti aree umide della Sardegna. Insieme agli stagni di Mistras, Pauli 'e Sali e Sale 'e Porcus è protetto dalla convenzione di Ramsar. I 40 chilometri di costa dove si affaccia Cabras rientrano nell’Area marina protetta del Sinis,​ dove splendide spiagge di quarzo si alternano ad alte falesie. Da non perdere anche il sito fenicio di Tharros ed il Museo Archeologico di Cabras.
  • Stagno di Santa Giusta: luogo per la sosta e riproduzione dell’avifauna acquatica, è purtroppo oggi un sistema fortemente antropizzato sia per la costruzione di opere di ingegneria nel litorale antistante, sia per l’inquinamento urbano, agricolo ed industriale.
  • S’Ena Arrubia: appena più a sud dello stagno di Santa Giusta sempre nel golfo di Oristano, è il residuo del vasto stagno di Sassu che occupava un ampio territorio prima della bonifica del 1935. Oggi raccoglie le acque dei canali di irrigazione, le quali, col loro carico di sostanze chimiche, hanno interferito pesantemente nell’ecosistema della zona umida.
  • Stagno di Marceddì: la vasta area stagnale costituita dallo stagno di Marceddì e da quello di San Giovanni occupa la parte più meridionale del Golfo di Oristano. E' luogo di sosta e riproduzione di una ricca avifauna, purtroppo anch'esso condizionato dall'intervento antropico.
  • Parco Regionale di Porto Conte: è una riserva naturale che si estende lungo la costa nord-occidentale della Sardegna nei pressi di Alghero. Oltre ai fenicotteri, presenti nello stagno di Calich, offre la possibilità di ammirare un ricco ecosistema marino e terrestre. Nelle vicinanze si trovano anche le Grotte di Nettuno.



Costa meridionale

  • Stagno di Notteri: situato all’interno dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara nel comune di Villasimius, rappresenta un prezioso ecosistema tra la terra ed il caraibico mare, da cui è separato da una sottile striscia di sabbia.
  • Stagno di Molentargius: nelle immediate vicinanze di Cagliari, è una delle zone umide più importanti d’Europa ed appartiene all’insieme dei parchi sottoposti a tutela ambientale, anche grazie alla presenza della specie protetta dei fenicotteri rosa.
  • Stagno di Santa Gilla: è una vasta area lagunare e stagnale che, oltre a quella di Molentargius, caratterizza il territorio di Cagliari.
  • Laguna di Nora: lo specchio d'acqua principale è separato dal mare dalla penisola naturale di Is Fradis Minoris e da un lungo argine artificiale. Circondata dalla macchia mediterranea, ospita fenicotteri, anatre, aironi, garzette, martin pescatori e tante varietà di gabbiani, tra cui il gabbiano corso. Da non perdere la visita al sito archeologico di Nora.
  • Area umida di Chia: comprende gli stagni di Chia, Su Stangioni de Su Sali e Campana, separati dal mare cristallino attraverso dune di sabbia. Per la sua importanza naturalistica, l’area umida di Chia è stata dichiarata Sito di interesse comunitario e inserito nel sistema di aree protette Natura 2000.
  • Area umida di Porto Pino: oltre alle splendide dune bianche, il territorio di Porto Pino, nel comune di Sant’Anna Arresi, è caratterizzato dalla presenza di cinque stagni separati fra loro da cordoni sabbiosi. L’intero ecosistema è sito di importanza comunitaria, tutelato da programmi di salvaguardia delle dune.



Costa settentrionale

  • Stintino: gli stagni di Pilo e Casaraccio e le Saline di Stintino costituiscono un'ampia area stagnale tra le più ricche di avifauna nella costa settentrionale dell’isola.
  • Stagno di Platamona: si trova in provincia di Sassari ed è circondato da ginepri e pini. Non ha contatti con il mare e le acque che lo alimentano vengono filtrate dalle dune e rese particolarmente dolci.
  • Foce del Coghinas: area dall’elevato valore naturalistico per il buono stato di conservazione, comprende, oltre alla foce del fiume, anche alcune isole di natura sabbiosa che rendono il luogo adatto alla sosta e nidificazione dei fenicotteri. L’acqua è prevalentemente fluviale, solo in prossimità dello sbocco si verifica uno scambio con l’acqua marina.



Costa orientale

  • Olbia: il golfo olbiese è un profondo fiordo che nell’ultimo tratto assume caratteristiche lagunari. Il Comune ha da tempo avviato un importante progetto di riqualificazione urbana e ambientale per tutelare la flora e la fauna presenti.
  • Stagno di San Teodoro: la laguna di San Teodoro è un delicato ecosistema caratterizzato dalla presenza della macchia mediterranea e molte specie animali che è possibile osservare grazie ai percorsi predisposti con le staccionate in legno. La laguna si trova alle spalle della splendida spiaggia La Cinta.
  • Stagno Sa Curcurica: dichiarato dal 1992 sito di interesse comunitario ed inserito nella rete Natura 2000 con l'intento di tutelarne la biodiversità, il sito comprende anche i vicini stagni di Berchida, Sa Salinedda e Bidderosa. L’Oasi naturale di Bidderosa è una riserva costiera che offre non solo la possibilità di ammirare i fenicotteri, ma anche spiagge incontaminate e vegetazione mediterranea. L’accesso è contingentato per garantire un’esperienza naturalistica autentica, quindi è necessario arrivare piuttosto presto al mattino.

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Fenicottero rosa


Quando vedere i fenicotteri in Sardegna

La possibilità di avvistare questi splendidi uccelli varia in base alle stagioni ed alla disponibilità di cibo nelle tante zone umide dell’isola. 
Sono infatti presenti in Sardegna durante tutto l’anno, ma vi sono periodi particolari che offrono spettacoli unici. 

In primavera i fenicotteri iniziano il loro rituale di corteggiamento e, purchè con assoluta discrezione, è possibile assistere alle loro coreografiche danze. Durante i mesi estivi si dedicano alla nidificazione ed alla cura dei piccoli pulcini con il loro piumaggio grigio. In autunno ed inverno la densità può decisamente diminuire, ma alcuni individui decidono di rimanere in Sardegna anche durante i mesi più freddi. Questo è il periodo migliore per osservarli in un contesto tranquillo, lontano dalle interferenze del turismo estivo.

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Fenicotteri rosa

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Uno dei miei alloggi preferiti è l'Hotel Flamingo dove sono stata più volte. Si trova in riva al mare a Santa Margherita di Pula, con bellissime tipologie di camere e suite chiamate I Nidi (vasca idromassaggio sul terrazzo, arredo curato, un po' etnico, pineta, tennis, minigolf, ottimo ristorante, spiaggia privata, piscina).

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Fenicotteri rosa



1 aprile 2024
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