Architettura moderna a Padova

Ognuno di noi associa Padova alla Basilica di Sant’Antonio ed agli altri splendidi esempi di architettura religiosa come Santa Giustina o il Battistero del Duomo. Ancora, agli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, all’eleganza della piazza di Prato della Valle, alla raffinatezza del Palazzo Comunale, alla vivacità dei portici cittadini. 
Ma anche per quanto riguarda l’architettura moderna e contemporanea, Padova offre intense suggestioni firmate da famose archistar, che contrastano e convivono con le persistenze storiche di indiscutibile rilevanza mondiale.
Vi interessa? Allora potete seguire il mio itinerario, datato estate 2023.

Palazzo d'artista Padova
Palazzo Mediolanum Padova

Torre Medoacense
Uno degli interventi che rappresenta l'inizio dell'architettura moderna a Padova è la Torre Medoacense, edificio di tredici piani costruito tra il 1953 e il 1956 su progetto dell’architetto e ingegnere Giulio Brunetta
Arricchito in facciata da due fregi in ceramica di Elio Schiavon, che connettono la parte basamentale in pietra con i piani superiori della struttura, si trova il Largo Europa al numero 3.


Palazzo Mediolanum
In Piazzetta Bussolin, un angolo nascosto nel cuore di Padova, in passato teatro di situazioni di degrado sociale, nel 2014 è stato attuato un suggestivo intervento di riqualificazione urbana voluto dal presidente della Banca Ennio Doris, firmato dall’architetto Arrigo Corà e dall'artista Marco Nereo Rotelli
Scultura ed architettura si intrecciano in un armonico connubio tra luminosità e trasparenza. La facciata a mosaico della banca è rivestita in tessere di un colore blu profondo attraversate dinamicamente da inserti in vetro oro, mentre la piazza antistante è trasformata in un palcoscenico di sculture.
Oltre all’effetto teatrale dato dall'unione di arti e colori, lo stesso luogo di lavoro diventa anche esposizione di opere di artisti d’eccezione: da Andy Warhol a Mario Schifano, da Keith Haring a Giuseppe Santomaso.

Palazzo Mediolanum Padova
Piazzetta Bussolin e Palazzo Mediolanum

Il Palazzo Mediolanum di Padova, proprio grazie all'integrazione eclettica di varie forme di espressività, è considerato il primo Palazzo d'Artista in Italia.

Helidon Xhixha
Scultura di Helidon Xhixha e murale di Tony Gallo

Memoria e luce
"La luce delle Libertà splende attraverso il Libro della Storia. Questo Libro è aperto in memoria degli eroi dell'11 settembre": sono le parole con cui Daniel Libeskind illustra il significato della sua opera, un'imponente struttura luminosa realizzata in vetro e acciaio in ricordo delle vittime dell'attentato al World Trade Center dell'11 Settembre 2001 ed inaugurata l'11 settembre 2005 a Padova
Il monumento Memoria e Luce, unico in Europa, è stato concepito intorno ai resti contorti di una trave del World Trade Center, precedentemente esposta al padiglione americano della Biennale di Venezia nel 2002 ed in seguito donata dal Dipartimento di Stato americano alla Regione Veneto. 
La decisione di realizzare il monumento proprio a Padova è legata alla lunga tradizione di tolleranza della città, la cui Università, una delle più antiche del continente, ha accolto nel corso dei secoli studenti provenienti da tutta Europa. Lo stesso Galileo Galilei, giunto a Padova nel 1592 per ricoprire la prestigiosa cattedra di matematica, trascorse in questa città gli anni più proficui per i suoi studi elaborando teorie che in futuro si sarebbero rivelate rivoluzionarie.
La struttura vuole richiamare l'attenzione a valori come la pace, la libertà, la convivenza e l'unione delle culture, utilizzando un linguaggio contemporaneo enfatizzato dall'opacità del vetro e dalla fiaccola di speranza data dall'illuminazione interna.
Memoria e luce si compone di una parete in vetro satinato, lunga 50 metri e con un'altezza variabile da 2 a 5 metri, che termina in un cuneo alto 17 metri, formato anch'esso da due pareti di vetro a forma di libro aperto.
All'interno di una di queste due facciate è incastonato il frammento, lungo quasi sei metri, di una putrella del World Trade Center.
Si trova in via Giotto 15 e si può vedere in qualsiasi ora del giorno e della notte.

Daniel Libeskind Padova
Memoria e Luce, Daniel Libeskind

Nuovo polo di psicologia dell'Università
Progettata nel 2001 da Gino Valle, architetto e designer italiano scomparso nel 2003, la Cittadella dello Studente del polo didattico di Psicologia è un complesso di tre edifici che, oltre alla Facoltà, ospita una Casa dello studente, il Centro linguistico di Ateneo, il Servizio didattico di Ateneo, aule, laboratori e uffici.
Ultimamente sono nate parecchie polemiche riguardanti il grande murale che ne ricopre una facciata: sicuramente di grande effetto per tecnica e composizione, interferisce e contrasta però con la purezza dei volumi architettonici ideati dallo studio Valle
I pareri sono discordi, ma agli studenti i colori e le linee curve del graffito piacciono molto. 

Gino Valle Padova
Polo didattico di Psicologia Padova

Giardino di Cristallo
Il Giardino di Cristallo è un intervento di architettura moderna a Padova in versione green, opera dell'arch. Luca Mosele e dell'ing. Paolo Salvagnini e nato per ospitare la collezione comunale di piante succulente donate dal prof. Angelo Levis
Realizzato in acciaio e vetro temperato e stratificato, è costruito planimetricamente su due cerchi, uno interno all’altro, con un altezza variabile in modo tale da poter ospitare piante di differenti dimensioni. Anche dall'esterno sono visibili aloe, agavi, euforbie, essenze tipiche delle zone desertiche del Nord e Sud America e dell’Africa.
Il Giardino di Cristallo è collocato all’interno del Parco d’Europa, un bellissimo esempio di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa da anni.
Realizzato in collaborazione con l’architetto Klaus Jürgen Evert, è situato vicino ad istituti universitari ed uffici e rappresenta quindi un valore aggiunto per l'ambiente, la città e la vita di studenti e lavoratori. 

Luca Mosele Paolo Salvagnini
Giardino di Cristallo Padova

Il Fiore di Mario Botta
Nelle immediate vicinanze del Parco d'Europa sorge il Polo didattico di Biologia e Biomedicina, un edificio di sette piani progettato dall'architetto ticinese Mario Botta.
La pianta è un semicerchio con cinque volumi disposti a raggiera, come fossero i petali di un fiore, forma che rimanda agli studi connessi alle scienze della vita che si svolgono all'interno. 
Il cuore della struttura è costituito da un ampio ingresso con volume semi cilindrico aperto alla luce sulla sommità della copertura, mentre l’esterno è realizzato in mattoni a vista come la maggior parte delle opere firmate da Botta.


Porta d'Europa
Parco d'Europa è collegato al lungargine di via Piovego grazie ad una Passerella strallata che scavalca la trafficata via Venezia ed è destinata ai pedoni ed ai ciclisti. Con un'antenna centrale di 23 metri di altezza, è stata progettata dagli ingegneri Tommaso Morbiato e Renato Vitaliani.
L'area del parco che precede l'accesso alla passerella è costellata da coloratissimi totem, opere dell'artista Marco Sini.

Marco Sini Totem Padova
Porta d'Europa e Totem di Marco Sini

Palazzo Bo e Gio Ponti
Il Bo è l’antico palazzo che ha ospitato l’Università di Padova dalla fine del 1400, quando la Repubblica Veneta raccolse le facoltà in un’unica sede, la trecentesca Locanda del Bove. Qui, nel Cinquecento, furono realizzati il primo teatro anatomico ed il primo orto botanico al mondo.
Tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento iniziarono i lavori di ampliamento di Palazzo Bo. L’area nuova venne realizzata a partire dal 1932: il rettore Carlo Anti e gli architetti Gio Ponti ed Ettore Fagiuoli furono le figure determinanti in questo processo di trasformazione verso l'assetto definitivo dell'antica Università. 
Gio Ponti inoltre chiamò a collaborare con sé alcuni tra i maggiori artisti italiani del Novecento.
La nuova area si articola intorno al Cortile Nuovo, opera dell’architetto veronese Ettore Fagiuoli, all’interno del quale è oggi visibile la stele di Gio Pomodoro dedicata a Galileo Galilei e l'opera Resistenza e Liberazione di Jannis Kounellis, omaggio all'impegno nella lotta per la Resistenza di docenti e studenti. 
Dal cortile, la monumentale Scala del Sapere affrescata da Gio Ponti, con l’aiuto di Giovanni Dandolo e Fulvio Pendini, conduce al Rettorato, per il quale l'architetto milanese ha ideato ogni singolo particolare, dal disegno dei pavimenti, agli arredi, dall'oggettistica alle lampade, dalle porte alla tavolozza cromatica delle pareti e dei dettagli. 
La Sala delle Colonne, detta anche Basilica in quanto divisa in tre navate da colonne rosse, è stata progettata da Fagiuoli e ripensata completamente negli interni e negli arredi da Gio Ponti
Dalla Basilica si accede alla Sala del Senato, un ambiente arricchito dal grande tavolo disegnato da Ponti e intagliato da Eligio Polidori. Tra le finestre si trova il gonfalone dell’Università di Padova e nella parete di fronte all’ingresso risalta un mosaico, opera dell’artista Gino Severini.

Gio Ponti Padova
Gio Ponti a Palazzo Bo

Street art e colori a Padova
Se oltre all'architettura moderna siete interessati all'Urban Art, allora Padova avrà molto da offrirvi: le strade della città sono infatti un museo a cielo aperto in cui la Street Art è protagonista.
Dagli anni Novanta con la storica crew EAD, Escuela Antigua Disciples, writers estremamente rispettosi del patrimonio storico-culturale della città hanno portato il loro contributo iconico e colorato sulle superfici del centro e della periferia. 

Tra i tanti:
  • Kenny Random, nome d’arte di Andrea Coppo, detto anche il Bansky padovano, riconoscibile per l’inconfondibile uomo nero con il cappello a cilindro
  • Alessio-b, noto a livello internazionale, rappresenta bambini che si tengono per mano, che disegnano un cuore sul muro, che guardano sognanti il cielo stellato. Peace and love, follow your art, love, sono i messaggi pacifisti scritti dai suoi personaggi, simboli di innocenza, amore e spontaneità
  • Tony Gallo, alias Alberto Tonello, ha uno stile inconfondibile, quasi fiabesco, con il quale racconta un mondo poetico e fantastico, a tratti magico e coloratissimo.
Kenny Random Padova
Urban art a Padova

Dove dormire a Padova
Padova certamente avrete solo l'imbarazzo della scelta nella ricerca di una struttura. Io ho alloggiato presso Il Fondatore, un appartamento curatissimo e pulitissimo, recentemente ristrutturato, di design.


13 gennaio 2024
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