Cosa vedere a Viterbo, la Città dei Papi

Viterbo è conosciuta come la Città dei Papi e nel corso della storia è stata un centro ricco e potente. Gli affreschi del Palazzo dei Priori testimoniano il suo controllo su molti castelli e, nello stesso periodo, tra il 1257 ed il 1281, divenne Sede pontificia, da quando Alessandro IV fu costretto ad allontanarsi da Roma a causa dell'ostilità del popolo e dei nobili romani.

Cosa vedere a Viterbo
Palazzo dei Papi, la Loggia

Il Palazzo dei Papi
E' l'edificio storico più importante della città, inconfondibile simbolo di Viterbo. Venne realizzato proprio in occasione del trasferimento di Papa Alessandro IV, ampliando l’originaria sede vescovile. Il contrasto tra il lato settentrionale e quello che si affaccia sulla piazza San Lorenzo è evidente: da una parte presenta una struttura massiccia con potenti contrafforti che guardano la valle Faul, dall’altra un’elegante facciata merlata con finestre a bifora e la famosa loggetta con archetti ogivali e trabeazione di coronamento. Il palazzo comprende moltissimi ambienti, non accessibili al pubblico, che hanno subìto profonde modifiche ed adattamenti in età rinascimentale e barocca. Ma la sala più famosa, visitabile, è quella del Conclave, così definita per aver ospitato il primo e più lungo Conclave della storia, 33 mesi ed un giorno. Proprio in quell'occasione fu coniato il termine Conclave: tra il 1268 e il 1271 si tennero le udienze per eleggere il nuovo Papa, ma l'esponente di una delle più influenti famiglie della città, Raniero Gatti, esasperato dal fatto che i cardinali, divisi in due fazioni, non prendessero una decisione, fece chiudere le porte urbane ed ordinò che i cardinali fossero portati all’interno del Palazzo Papale chiusi a chiave. Da qui l’etimologia della parola Conclave, dal latino cum clave. Alla ulteriore ostinazione dei cardinali, i Viterbesi risposero con un’azione decisiva: scoperchiarono il tetto del Palazzo dei Papi ed i religiosi vennero esposti al sole ed alle intemperie, le scorte alimentari razionate e le cantine svuotate. Per questo motivo si ritiene che alcuni segni ancora visibili sui lastroni del pavimento nel salone siano da attribuire ad alloggiamenti di pali per sostenere coperture temporanee. A quel punto, dopo breve tempo, il nuovo papa fu eletto col nome di Gregorio X e fu proprio lui a decretare la rigorosa chiusura dei cardinali nelle sessioni di elezione papale per impedire i ritardi, le influenze esterne e le corruzioni che in diversi casi si erano verificati. Nel salone è conservata una pergamena con i nomi dei Cardinali che parteciparono al Conclave datata 1270 ed emanata in palatio discoperto.
Nello stesso luogo Papa Giovanni XXI si fece costruire una grande stanza con vista da utilizzare come camera da letto e studio. Il soffitto di quel locale crollò improvvisamente nella notte tra il 10 e l'11 maggio 1277, seppellendo il papa tra le macerie: estratto ancora vivo, Giovanni XXI morì il 16 maggio 1277
Nella prima metà del 1300 Papa Giovanni XXII suggerì un restauro poiché riteneva che le colonnine fossero troppo esili per sorreggere il peso della struttura: poco tempo dopo ci fu un cedimento e le colonne della parete che dava sulla piazza, da cui si affacciava il Pontefice per benedire la folla, furono riempite creando un muro.
Martino IV fu l'ultimo papa del periodo viterbese. Eletto dopo sei mesi di Conclave, decretò l'abbandono di Viterbo come sede papale a causa delle pesanti intromissioni dei potenti della città nel conclave che lo aveva eletto. La sede papale non tornò mai più in questa città.

Duomo di Viterbo
Sagrestia del Duomo

Cattedrale di San Lorenzo
Accanto al Palazzo dei Papi sorge la Cattedrale di San Lorenzo, edificata nel 1200 ed affiancata dal campanile gotico. La facciata è rinascimentale del 1570 e l’interno, caratterizzato da uno splendido pavimento cosmatesco, è suddiviso in tre navate con a destra un fonte battesimale del XV secolo. Particolarmente interessante è anche l’ingresso alla Sagrestia del duomo, risalente alla seconda metà del XVII secolo: gli arredi che ricoprono la parte inferiore della sala sono ancora gli originali in radica di noce e la volta è riccamente decorata con motivi classicheggianti.

Museo del Colle del Duomo
Il terzo elemento da visitare assolutamente insieme al Palazzo dei Papi ed alla Cattedrale è il Museo del Colle del Duomo che raccoglie opere archeologiche, storiche-artistiche ed il tesoro dei Papi. Da non perdere il sarcofago etrusco in terracotta, la statua della Dea dell’abbondanza, la Madonna della Carbonara, la Madonna col bambino di Benvenuto di Giovanni dipinta su foglia d’oro, la Madonna con bambino di Bartolomeo Cavarozzi e la Crocefissione di Viterbo probabilmente opera degli allievi di Michelangelo. 
A questo link potrete acquistare il biglietto per il  Palazzo dei Papi e Centro storico di Viterbo.

Donna con tante tette
Dea dell'abbondanza

Le Fontane di Viterbo
Le Fontane di Viterbo costituiscono un complesso architettonico e scultoreo di grande rilevanza non solo artistica, ma anche urbanistica perchè rappresentano il fulcro di ogni piazza. La maggior parte risale al Medioevo e dello stesso periodo ci sono anche alcuni lavatoi ed abbeveratoi a vasca rettangolare, mentre quelle a forma monumentale sono a fuso o a coppe sovrapposte. La Fontana più antica è Fontana Grande, una vasca a croce greca su cui si innalza una colonna ornata da quattro teste di leone dai quali fuoriescono quattro fistole in bronzo con gli stemmi della famiglia dei Gatti e di quella degli Orsini e con cinque cannelle ciascuna. Non perdetevi la Fontana San Tommaso in piazza della Morte, quella nel cortile di Palazzo dei Priori, la Fontana di San Pietro alla Rocca con il simbolo araldico dei Farnese, il giglio, e la Fontana di Santo Stefano. Infine la famosa Fontana del Piano è un rifacimento di quella distrutta nel 1376 per ordine di papa Urbano V in seguito alla rivolta dei Viterbesi contro la corte pontificia.

Museo civico di Viterbo
Il Museo Civico di Viterbo custodisce reperti provenienti da Ferento e da siti archeologici del viterbese, e una Pinacoteca, con due tele di Sebastiano dal Piombo: la Pietà e la Flagellazione. Ci sono anche opere di Salvator Rosa e Pietro da Cortona, oltre a ceramiche della bottega dei Della Robbia. Nell'ottava sala si può ammirare il grandioso Presepe, pala d'altare realizzata nel 1488 dal pittore viterbese Antonio del Massaro detto il Pastura, allievo del Pinturicchio e del Perugino.

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San Pellegrino

Viterbo Medioevale
Il quartiere di San Pellegrino è il cuore della Viterbo medioevale. Qui un susseguirsi di profferli, cioè scale esterne che portano al pianerottolo di accesso alle abitazioni, torri e case a ponte creano suggestivi scorci. Molte abitazioni hanno anche i richiastri, cortili interni al servizio di una o più abitazioni. L'asse viario principale del quartiere è la via San Pellegrino; le origini della Chiesa di San Pellegrino, sull'omonima piazza, risalgono all'XI secolo, ma l’originaria struttura romanica è stata in gran parte cancellata. Nel 1889 fu eretta infatti una nuova facciata e durante la seconda guerra mondiale pesanti bombardamenti colpirono l'edificio. Sulla piazza si affaccia anche il Palazzo degli Alessandri, costruito nella prima metà del XIII secolo. Non lontano dal quartiere San Pellegrino vi consiglio di visitare Santa Maria Nuova, splendido esempio di architettura romanica.
Il Ponte del Paradosso separa San Pellegrino da Pianoscarano, un altro quartiere medioevale di Viterbo. Molti degli edifici del quartiere hanno però subito profondi rimaneggiamenti del corso del tempo, quelli rimasti risalgono al XII e XIII secolo. Ci sono due chiese: San Carlo e Sant'Andrea, oltre alla Fontana del Piano, nell'omonima piazzetta.
Se vi interessa, potrete partecipare ad un'escursione organizzata nel centro storico di Viterbo a questo link

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Quartiere San Pellegrino

Viterbo sotterranea
Per chi volesse, è possibile visitare la Viterbo Sotterranea, composta da un reticolo di gallerie che si estendono sotto il centro storico e conducono fin oltre la cinta muraria. Per ora l’unico tratto percorribile dei sotterranei si snoda per un centinaio di metri disposti su due livelli sotto Piazza della Morte. Il percorso è scavato nel tufo e potrebbe risalire addirittura agli Etruschi che lo realizzarono per scopi idraulici. Durante il periodo medioevale, i tunnel sotterranei diventarono un labirinto fatto di passaggi segreti che servivano a mettere in comunicazione le strutture nevralgiche della città e che conducevano verso le uscite assicurando la via di fuga in caso di pericolo. Più recentemente i sotterranei vennero sfruttati dai briganti e nel corso della seconda guerra mondiale divennero rifugi antiaerei durante i bombardamenti.
A questo link potrete acquistare i biglietti per la visita alla Viterbo sotterranea

Le città più belle del Lazio
Viterbo Medioevale

Se avete tempo dedicate qualche ora al piccolo borgo di Bagnaia per la visita di Villa Lante e, a ovest del centro città, al Bullicame, una sorgente di acqua solfurea, sede di bagni termali già in epoca etrusca. Ampiamente documentata nel Medioevo quale punto di passaggio lungo la via Francigena, è citata anche da Dante nel canto XIV dell'Inferno. L’affioramento principale di acqua termale bollente del Bullicame è un laghetto formato da un profondo cratere naturale e protetto da una struttura trasparente, ma accanto vi potrete immergere in due bacini con l'acqua leggermente meno calda. L’ingresso al parco del Bullicame è gratuito ma la zona non presenta servizi.

Terme libere in Italia
Bullicame

Viterbo ha una forte devozione per Santa Rosa che è anche la patrona della città e che viene celebrata con la Macchina di Santa Rosa, un evento che accoglie il 3 settembre di ogni anno migliaia di spettatori e riconosciuto patrimonio immateriale Unesco.

Dove mangiare a Viterbo
Io ho pranzato alla Trattoria Quattro Stagioni, in via Calabresi 8, un locale tipico che offre anche l'opzione di un ottimo menù nè carne nè pesce: bruschette, tartufi, porcini, cotolette vegetali di melanzane, legumi, acqua cotta sono le specialità.

Dove dormire a Viterbo
Se volete usufruire del benessere delle terme viterbesi vi consiglio l' Hotel Niccolò V, all'interno delle Terme dei Papi.



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