Visitare Recanati significa immergersi nella poesia di Giacomo Leopardi che nel borgo nacque nel 1798 e che ne cantò gli struggenti panorami, intrisi di emozioni, nelle sue indimenticabili liriche.
Lungo i vicoli, sulle pareti degli edifici, sulle porte, accanto alle finestre, frammenti delle opere leopardiane celebrano l'immortalità artistica del poeta.
Recanati |
Piazza Leopardi
Dalla torre del borgo. Era conforto
Questo suon, mi rimembra, alle mie notti,
Quando fanciullo, nella buia stanza,
Per assidui terrori io vigilava,
Sospirando il mattin.
Nel centro della città si trova Piazza Leopardi, originariamente chiamata Piazza Grande. Venne dedicata al poeta in occasione del centenario della sua nascita: al centro fu posizionata la statua a lui dedicata ed inaugurato l'ottocentesco Palazzo Comunale. La cerimonia avvenne alla presenza di Giosuè Carducci, che fu presidente di una commissione ministeriale deputata allo studio ed alla pubblicazione dei manoscritti leopardiani del periodo napoletano.
Accanto al Palazzo Comunale svetta l'imponente Torre del Borgo, risalente al XV secolo, rimasta isolata dopo la demolizione del Palazzo dei Priori al quale era collegata. Il suono delle sue campane è stato cantato da Giacomo Leopardi nella poesia Le Ricordanze. La torre oggi ospita il Museo di Recanati, che racconta la storia del paese dalla nascita fino al Novecento.
La Piazzetta del Sabato del Villaggio |
La Piazzetta del Sabato del Villaggio
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore;
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dà del suo riposo.
Dalla sua finestra Giacomo osservava la luna e le vaghe stelle dell’Orsa, i bambini che attraversano la piazza rincorrendosi e gli artigiani occupati nel loro lavoro quotidiano, i contadini che rientrano dalla campagna e gli uccelli che riprendono a cantare dopo il temporale. Il Palazzo Leopardi si affaccia infatti sulla Piazzetta del Sabato del Villaggio, dove si trovano anche la Chiesa di Santa Maria in Montemorello, dove venne battezzato Leopardi e la casa di Silvia, Teresa Fattorini, la figlia del cocchiere di casa Leopardi.
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Il percorso espositivo si articola in dieci sezioni storico-tematiche che consentono di percorrere la storia di Leopardi attraverso un patrimonio di oggetti, documenti e scritti tra cui la culla e l’abito di battesimo di Giacomo, i giochi d’infanzia, gli autografi puerili, l’abito da cerimonia di Monaldo o il calamaio in ceramica col quale è stato scritto L’Infinito.
Il museo permanente racconta sentimenti ed emozioni di una giovane anima desiderosa di amore e di libertà : dal primo innamoramento al tentativo di fuga, dalla composizione de L’Infinito, ai principali temi filosofici indagati dal Leopardi, il percorso supera la semplice biografia, ma porta a riflettere su un poeta solo di fronte all’infinito mistero della natura umana.
D’in su la vetta della torre antica,
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l’armonia per questa valle
La Chiesa di Sant’Agostino, della fine del ‘200, ha un bel portale in pietra d’Istria eseguito da Giovanni di Fiandra su disegno di Giuliano da Majano e ornamenti pregiati sul suo altare: marmi e pale di pittori quali Filippo Bellini, Pier Simone Fanelli, Felice Damiani e resti di affreschi realizzati da Giacomo da Recanati. Dal Chiostro di Sant'Agostino è visibile il Campanile della chiesa, colpito da un fulmine, dove viveva il famoso Passero solitario.
La Torre del Passero solitario |
Il Colle dell'Infinito
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare
Un giardino segreto, affacciato su un patrimonio naturale di rara bellezza, immerso nella macchia mediterranea con i profumi delle erbe aromatiche, pergolati, ulivi, piante da frutto ed un orto, sulla sommità del Monte Tabor. Oggi è uno dei beni tutelati dal FAI. E' proprio su questo colle che nel 1819 il poeta scrisse il suo componimento più celebre, L’Infinito.
Una targa sul muro riporta il famoso verso Sempre caro mi fu quest’ermo colle: fermatevi, in silenzio, e percepite tutta la magia del luogo.
Recanati |
Dove mangiare a Recanati
Il ristorante Cala la pasta, in Viale Cesare Battisti 42, propone un menù per onnivori ma anche ottime alternative vegane
Dove dormire a Recanati
A 60 metri da Palazzo Leopardi, vi consiglio il B&B Terrazza sull'infinito.
E per un caffè non posso che consigliarvi il bar Vaghe Stelle!
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