I Paesi Baschi ed il Guggenheim Museum di Bilbao

Il mio viaggio on the road nei Paesi Baschi è stata una delle esperienze più affascinanti che io abbia vissuto come turista: una lingua misteriosa, spiagge selvagge, architetture medioevali e d'avanguardia, ottimo cibo. Un’altra Spagna? Forse, certamente una terra orgogliosissima della sua cultura, delle sue tradizioni e della lingua, una Spagna molto diversa rispetto allo stereotipo di sole e corride.  

I Paesi Baschi sono una Comunità Autonoma formata dalla federazione di tre province: Araba, Bizkaia e Gipuzkoa che hanno sempre adottato, fin dal lontano 1200, leggi proprie, note come il sistema dei Fueros. L'autonomia dei Paesi Baschi fu totalmente repressa durante la lunga dittatura di Francisco Franco; venne di nuovo ammessa nel 1979 dalla Costituzione, con il riconoscimento della nazionalità del popolo basco, all'interno dello stato spagnolo, sotto la denominazione di Euskadi.


Una piccola terra dal temperamento fiero: i Paesi Baschi (Euskal Herria in basco) sono la Spagna come ancora non l’avete vista, ma con tutta la storia, le bellezze naturali e il buon cibo per cui noi italiani tanto amiamo la nazione iberica. Le assolate spiagge della costa del Sol, immagine da cartolina con cui spesso si identifica la Spagna, lasciano il posto a fertili colline e a una costa frastagliata su cui si aprono qua e là suggestive baie immerse nel verde. È una terra orgogliosissima, quasi gelosa, delle sue tradizioni millenarie e della sua particolarissima lingua: quest’ultima è un vero rebus per i linguisti, che ancora non ne hanno definito con certezza le origini; per noi italiani il basco o euskara è al tempo stesso totalmente incomprensibile e magneticamente affascinante come il canto di una sirena. Questa terra fortemente legata al suo passato è anche una delle zone più ricche ed evolute della Spagna, merito della tenacia e dello spirito imprenditoriale dei suoi abitanti. Una vacanza nei Paesi Baschi vi permette di conoscere una Spagna diversa dallo stereotipo di sole e corrida. Qui alla cerveza si preferisce il sidro, le tapas si chiamano pintxo e “hola” si dice “Kaixo!”. Ma non temete: si parla anche spagnolo castigliano, le persone amano divertirsi e far festa, la tradizione gastronomica locale è ghiottissima. - https://www.spagna.info/spagna-del-nord/paesi-baschi/
Una piccola terra dal temperamento fiero: i Paesi Baschi (Euskal Herria in basco) sono la Spagna come ancora non l’avete vista, ma con tutta la storia, le bellezze naturali e il buon cibo per cui noi italiani tanto amiamo la nazione iberica. Le assolate spiagge della costa del Sol, immagine da cartolina con cui spesso si identifica la Spagna, lasciano il posto a fertili colline e a una costa frastagliata su cui si aprono qua e là suggestive baie immerse nel verde. È una terra orgogliosissima, quasi gelosa, delle sue tradizioni millenarie e della sua particolarissima lingua: quest’ultima è un vero rebus per i linguisti, che ancora non ne hanno definito con certezza le origini; per noi italiani il basco o euskara è al tempo stesso totalmente incomprensibile e magneticamente affascinante come il canto di una sirena. Questa terra fortemente legata al suo passato è anche una delle zone più ricche ed evolute della Spagna, merito della tenacia e dello spirito imprenditoriale dei suoi abitanti. Una vacanza nei Paesi Baschi vi permette di conoscere una Spagna diversa dallo stereotipo di sole e corrida. Qui alla cerveza si preferisce il sidro, le tapas si chiamano pintxo e “hola” si dice “Kaixo!”. Ma non temete: si parla anche spagnolo castigliano, le persone amano divertirsi e far festa, la tradizione gastronomica locale è ghiottissima. - https://www.spagna.info/spagna-del-nord/paesi-baschi/
Gli edifici più belli del mondo
Guggenheim Museum and Puppy
 
L'atmosfera che si respira in questo angolo di Spagna, sospeso tra tradizione e modernità, tra architetture medievali e spinte avanguardiste, coinvolge anche la gastronomia, una delle espressioni più apprezzate della cultura basca. Avete già sentito parlare di Pintxos? E' un particolare tipo di cibo, spesso scambiato per tapas, che consiste in piccoli finger food serviti in taverne e bar nei Paesi Baschi. Tradizionalmente i Pintxos sono preparati su piccole fette di pane e infilzati con uno stecchino: quando entrerete in una taverna basca, troverete un intero bancone pieno di tutti i tipi di Pintxos ad aspettarvi, una delizia per gli occhi e poi per il palato! Per non parlare degli ottimi vini, il Txakoli è quello tipico, e del sidro.
 
Le sculture più strane del mondo
Maman-Louise Bourgeois

Il mio viaggio nel nord della Spagna ha avuto la durata di una settimana e, oltre ai Paesi Baschi, ha compreso anche alcune tappe in Cantabria. Potete trovare le mappe a questo link, oppure nella barra dell'indice in Homepage: Il mio itinerario nei Paesi Baschi e Cantabria
Ma come arrivarci? Ci siamo andati in auto, passando per il sud della Francia, attraverso Provenza e Camargue per valicare i Pirenei nei dintorni di Saint-Jean-de-Luz. Da Ventimiglia a San Sebastian? Circa 950 chilometri ed una decina di ore di viaggio. Se non volete affrontare un tragitto così lungo in macchina, non vi preoccupate: potete usufruire di molte linee low cost che collegano gli scali italiani a San Sebastián o a Bilbao, il più importante aeroporto dei Paesi Baschi e della Spagna settentrionale, noto per il suo terminal avveniristico progettato da Santiago Calatrava ed inaugurato nel 2000.
Ecco in breve le tappe del mio viaggio: San 
Sebastián, Guernica, Bilbao, Castro Urdiales, Laredo, Santona, Santander, Santillana del Mar, Vitoria-Gasteiz, Hondarribia, Saint Jean de Luz.
In questo articolo vi racconto i Paesi Baschi; se volete informazioni sulle tappe in Cantabria, potete trovarle qui: Il mio itinerario in Cantabria.
 
San Sabstian
Peine del viento
 

SAN SEBASTIAN

A San Sebastián, Donostia in lingua basca, sarete accolti da una splendida baia, la Concha, incorniciata dalle due montagne, Urgull e Igueldo, dalle quali il panorama è decisamente mozzafiato. La caratteristica principale della spiaggia è la sua forma che richiama proprio quella di una conchiglia, nel cui centro si trova l’Isola di Santa Clara. All’estremità occidentale della baia l’artista spagnolo Eduardo Chillida realizzò, nel 1977, Il peine del viento (Il pettine del vento), un gruppo di sculture incastonate nelle rocce della scogliera su cui si infrangono le onde del Mar Cantabrico e che riproducono metaforicamente l’ingresso del vento nella baia di San Sebastián, pettinato da queste opere d’arte. In prossimità dell'altra spiaggia di Donostia, la Zurriola, sorge il Kurssal: costruito la prima volta nel 1921, il Gran Kursaal Marítimo fu il simbolo della città dei divertimenti; venne demolito nel 1972 ed inaugurato un nuovo Kurssal nel 1999, su progetto di Rafael Moneo: due solidi translucidi, con le facce inclinate, che cambiano il loro aspetto continuamente, fino a diventare, di notte, due fonti di luce riflesse nell'acqua. Così affermò lo stesso Moneo: "Il Kursaal riflette l'amore eterno tra San Sebastiàn e il mare"
Dal porticciolo di pescatori si entra nel Casco Viejo, caratterizzato da architetture ottocentesche. La Basilica di Santa Maria del Coro è la chiesa più antica di San Sebastián: la sua splendida facciata, ben visibile dalla Calle Mayor che attraversa il centro storico, è decorata in stile gotico, neoclassico e churrigueresco. Sulla facciata della basilica è collocata la statua del santo patrono San Sebastiano, rappresentato trafitto dalle frecce, secondo l’iconografia tradizionale.
Nella parte opposta di Calle Major sorge invece la monumentale Catedral del Buen Pastor, realizzata in stile neogotico nel 1897.

DOVE MANGIARE A DONOSTIA

I Paesi Baschi rappresentano una tra le migliori espressioni della gastronomia spagnola e proprio qui esiste la massima concentrazione di ristoranti superstellati, come Arzak, Akelarre, Berasategui che propongono una cucina d’autore moderna, creativa, equilibrata e che si ispira alla tradizione territoriale. Se non volete spendere una fortuna però io vi consiglio le tante taberne nel centro di San Sebastiàn e, se come me cercate ristoranti green, allora vi propongo due locali dove gustare stuzzicanti Pintxos veganGarraxi TabernaTejeria Kalea, 9 e Km 0, Mandasko Dukearen Pasealekua, 49.

 

DOVE DORMIRE A DONOSTIA

Vi consiglio un hotel ricco di fascino: la hall è situata in una cappella conventuale magnificamente restaurata e si trova in posizione centrale, vicina sia alla spiaggia della Concha che ai monumenti del centro storico ed alle strade dello shopping: Zenit Convento san Martin

Guernica Picasso
Riproduzione in ceramica di Guernica

GUERNICA

Impossibile non fare una tappa a Guernica, Gernika-Lumo, città simbolo della guerra civile spagnola e diventata emblema di tutte le guerre attraverso l'opera struggente di Picasso. La tela di Guernica oggi si trova al Museo Reina Sofia di Madrid, ma l'urlo straziante della mamma con il bambino morto in braccio era lì, l'ho percepito intensamente quando sono arrivata in questa città. Guernica è la capitale religiosa e storica dei paesi baschi spagnoli ed era il luogo di incontro dell'Assemblea di Biscaglia, che si riuniva sotto una quercia, la Gernikako Arbola, metafora della libertà del popolo basco. Il bombardamento del 1937 distrusse la città quasi completamente: sopravvissero la Casa de Juntas, cuore della storia e delle libertà politiche del popolo basco, e la quercia (purtroppo morta in seguito a causa di un fungo). Nella calle Pedro de Elejalde  una riproduzione in ceramica a grandezza naturale della tela di Pablo Picasso ricorda il bombardamento di Guernica e, nella Plaza de los Fueros, il Museo della Pace propone un percorso fotografico e audiovisivo del tragico episodio attraverso le testimonianze delle persone sopravvissute all’attacco.
Il Museo di Euskal Herria, ospitato nel Palacio Alegría, edificio barocco anch’esso sopravvissuto alle bombe, è un centro etnografico che mostra la storia, la cultura e il folklore dei Paesi Baschi. Nella parte posteriore del museo e della Casa de Juntas si trova il Parco de Los Pueblos de Europa, un luogo verde di faggi, roveri e querce che ospita due famose sculture: Large figure in a shelter di Henry Moore e Gure Aitaren Etxea, di Eduardo Chillida, un simbolo di pace che attraverso un foro stabilisce un dialogo silenzioso con la Gernikako Arbola.
 
I posti più colorati del mondo
Bosco di Oma

A pochi chilometri da Guernica potrete vedere il Bosco di Oma, un bosco dipinto in cui, tra il 1982 e il 1985,  il pittore e scultore basco Agustín Ibarrola creò 47 rappresentazioni artistiche utilizzando i tronchi degli alberi come una tela. Su di essi raffigurò animali, figure geometriche, umane, occhi e labbra.

Frank Gehry Bilbao
Guggenheim Museum Bilbao

BILBAO

Bilbao si è ormai affermata come destinazione da non perdere per il turismo mondiale. Indiscusso è il ruolo attrattivo del Guggenheim Museum, il complesso di volumi decostruttivisti progettati dall'architetto canadese Frank O' Gehry ed aperto al pubblico nel 1997. Ospita esposizioni di opere d'arte appartenenti alla fondazione Guggenheim e anche mostre itineranti. Il disegno del museo è l'icona dello stile di Gehry: la struttura è radicalmente scolpita e l'esterno è ricoperto da piastre di titanio e blocchi di pietra calcarea proveniente dalle cave di Granada. Per la progettazione il team di Gehry ha utilizzato simulazioni computerizzate delle strutture, riuscendo a rendere edificabili forme che, solamente qualche anno prima, sarebbero risultate impossibili da immaginare. Il Museo si riflette sulle acque del Nerviòn; è aperto tutti i giorni, dalle 11 alle 19, escluso il lunedì. Potete comprare i biglietti a questo link: Guggenheim Tickets
 

Non vi dimenticate Puppy (in spagnolo Cachorro), meraviglioso cane/scultura realizzato dall'artista americano Jeff Koons e costituito da una struttura in acciaio inossidabile ricoperta di piante e fiori.
 
L'architettura contemporanea di Bilbao non finisce qui; splendidi esempi di una città proiettata verso il futuro sono:
  • la Metropolitana di Norman Foster
  • il Palacio Euskalduna, centro di congressi e spettacoli progettato dagli architetti Federico Soriano e Dolores Palacios
  • Isozaki Atea, un complesso di sette edifici progettati dall'architetto giapponese Arata Isozaki
  • la Biblioteca de la Universidad de Deusto di Rafael Moneo
  • gli ex magazzini modernisti La Alhondiga firmati Philippe Starck
  • la Torre Iberdrola di César Pelli
  • l'Aeroporto ed il ponte Zubizuri di Santiago Calatrava
Santiago Calatrava a Bilbao
Zubizuri
 
Il Botxo, il nome che gli abitanti utilizzano per chiamare la città, ha le sue radici nel quartiere di Casco Viejo o Siete Calles, un affascinante reticolato di stradine che rappresenta il quartiere più antico di Bilbao. Potrete assaporare l'atmosfera più autentica della città, visitare la Cattedrale di Santiago e la Chiesa di San Antón, la Plaza Major e il Mercado de la Ribeira, il più grande mercato coperto d'Europa.

DOVE MANGIARE A BILBAO

Le possibilità sono veramente infinite. Sono stata al ristorante vegetariano Garibolo jatetxe begetarianoa, Fernandez del Campo Kalea 7, dove i pimientos ripieni, che io adoro, sono ottimi. Un altro ristorante dove assaggiare le preparazioni della tradizione basca è il Los Fueros, nel centro storico. Qui gli chef reinterpretano i piatti tipici in modo innovativo, strategia che è valsa al ristorante una menzione nella Guida Michelin. 
 

DOVE DORMIRE A BILBAO

Proprio di fronte al Guggenheim Museum e comodissimo per visitare la città vi consiglio l'hotel Vincci Consulado de Bilbao


Vitoria Gasteiz
Murales a Vitoria-Gasteiz

VITORIA-GASTEIZ

E' il capoluogo dei Paesi Baschi: il Primo Ministro ed il Parlamento hanno sede qui. Il quartiere medievale antico presenta i tipici miradores, cioè le caratteristiche case con balconi a sporto. L'edificio antico più importante è la Cattedrale di Santa Maria, o Catedral Vieja, eretta nel punto più alto della collina del Campillo,  dove nel 1181 venne fondato il primo nucleo di abitazioni. In origine, la chiesa fungeva anche da fortezza e formava parte del sistema difensivo medievale della città. 
Potrete visitare Vitoria-Gasteiz anche seguendo un coloratissimo itinerario di urban art: la città vecchia, lo Zaramaga, quartiere operaio e l'Ariznabarra offrono la possibilità di scoprire la città attraverso la ricerca di autentiche opere di arte urbana. I murales che troviamo sparsi per le strade rispondono, secondo i responsabili del progetto, all'esigenza sociale di avere uno strumento visibile a tutti  per esprimere l'opinione della comunità.
 
HONDARRIBIA
Abbiamo trascorso l'ultima notte di questo viaggio ad Hondarribia, l’alternativa meno modaiola a San Sebastian. Nelle sue architetture eredita un passato di piazzaforte e rimangono visibili ancora oggi parti dei bastioni cinquecenteschi. Di notevole interesse la chiesa gotica di Santa Maria e il Castello risalente al X secolo, oggi trasformato nello spettacolare  Parador de Hondarribia dove abbiamo dormito.
 
SAN JEAN DE LUZ 
Nei Paesi Baschi francesi ci sono luoghi di grande interesse turistico, come per esempio San Juan de Luz, un porto, una spiaggia, una località balneare, architetture tipiche basche. Abbiamo pranzato qui come ultima tappa, prima di iniziare il lungo viaggio di ritorno. Il mare era molto agitato, onde altissime si infrangevano davanti a noi, chiusi al caldo ad ammirare il panorama in un romantico ristorante sulla spiaggia. Ma dopo qualche chilometro da San Jean de Luz una neve incessante e fitta ci ha accompagnati sostanzialmente fino a Novara, raddoppiando le ore di viaggio. Un rientro impegnativo, ma decisamente molto poetico! 
 

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