Praga è' un gioiello accogliente nel centro d'Europa che mi ha affascinato per lo splendore dei suoi monumenti, lo stato di conservazione di ogni palazzo, la pulizia, l'ordine, in poche parole la bellezza.
Praga, Dancing House |
Dove dormire a Praga
Proprio per la qualità di questo alloggio, in Parizska Ulice, cioè sostanzialmente un minuto a piedi dalla Piazza Vecchia inizio a parlare di Praga partendo dall'appartamento. Un viaggio per me è fatto anche di questo e dalla foto potete vedere come siamo stati accolti.
Tornare la sera dopo un'intera giornata al freddo e tanti chilometri percorsi a piedi in una casa così sicuramente ha contribuito a rendere questa vacanza davvero perfetta.
Dove mangiare a Praga
A Praga si mangia tantissima carne, ma le alternative vegetariane sono comunque molte. Fumanti zuppe ai funghi o alle verdure e formaggio fritto sono stati i miei piatti preferiti. Ma in Mala Strana, Nerudova 221, c'è anche un ottimo ristorante vegano, che offre un menu coloratissimo, una soddisfazione per tutti i sensi: Vegan's Prague.
Cosa vedere a Praga
A parte un breve giro in Stare Mesto la sera dell'arrivo, sostanzialmente la mia visita è durata due giorni. Ecco cosa vedere a Praga in un week end.
Primo giorno, sabato: Castello, Mala Strana, Ponte Carlo, Dancing House
Castello: distante da qualsiasi idea di castello fortificato è formato da tanti palazzi, edifici, piazze e strade. La storia di Praga inizia proprio con la storia del suo castello che originariamente era costituito solo da edifici in legno. Nell'884 venne edificato il primo edificio in pietra, la Chiesa della Vergine, di cui oggi però rimane solo traccia delle fondazioni. La Cattedrale di San Vito è la più grande chiesa di Praga: qui avvenivano le incoronazioni dei sovrani boemi. Costruita in stile gotico, venne completata solo nel XIX secolo. All'interno c'è la Cappella di San Venceslao, il centro di culto della Cattedrale. Lasciando alle spalle San Vito si può visitare il Palazzo Reale, la Basilica di San Giorgio e lo splendido Vicolo d'oro, dove gli alchimisti cercavano l'elisir di lunga vita e la formula magica per trasformare metalli in oro come voleva Rodolfo II. Qui c'è anche la casa dove visse Franz Kafka, al numero 22.
Panorama di Praga con il Castello |
Mala Strana: è un affascinante quartiere a pochi passi dal Castello. Distrutta nel 1541 da un incendio, venne ricostruita da artisti e architetti italiani che le conferirono l'attuale aspetto rinascimentale e barocco. Palazzi tinteggiati con colori pastello, bar, ristoranti, locali, atelier di artisti e il castello che la domina ne fanno un vero gioiello architettonico.
Nella piazza principale venne edificata la Chiesa di San Nicola, superbo esempio di barocco praghese.
In Mala Strana c'è anche il Muro di John Lennon, una delle attrazioni turistiche meno convenzionali della città . Dopo la morte del cantante i giovani di Praga riempirono il muro di frasi, scritte, graffiti e disegni, trasformandolo in un simbolo di pace e fratellanza universale.
Ponte Carlo: unisce Malastrana alla città vecchia ed è frequentato da artisti, giocolieri, pittori. Una leggenda vuole che le statue del Ponte Carlo prendano vita di notte. Un'altra leggenda racconta che Carlo IV abbia voluto la posa della prima pietra il 9-7-1357 alle 5.31 per associare la fondazione della struttura ad un numero bifronte 135797531, considerato fortunato. Ed ancora si narra che affinchè il ponte potesse resistere alle impetuose piene della Moldava sia stato utilizzato come legante il tuorlo di uova arrivate da tutto il regno.
Ponte Carlo è delimitato da tre torri: una sul lato della città vecchia con funzione difensiva e due in direzione Mala Strana.
Casa danzante: percorrendo la passeggiata sulla riva della Moldava si giunge alla Dancing House, splendida opera decostruttivista di Frank Gehry ispirata a Fred Astaire e Ginger Rogers ed inaugurata nel 1996. Vi consiglio di salire all'ultimo piano dove c'è un bar. Io ho sorseggiato un caldo te' fumante sulla terrazza panoramica, ammirando a 360 gradi tutta la città .
Secondo giorno, domenica: Ghetto ebraico, Piazza Vecchia, Porta delle Polveri, Piazza San Venceslao
Josefov: il ghetto ebraico si trova a pochi passi dalla Piazza Vecchia ed anche dalla nostra casa, dalla quale si vedeva il tetto di una Sinagoga. Qui hanno vissuto gli ebrei dal 900. Anche se l'immagine di oggi è quella dello splendore dei palazzi liberty e degli showrooms delle grandi firme, prima della ristrutturazione avvenuta alle fine del 1800 il quartiere era un intricato sistema di stradine e case fatiscenti. Il Rabbino Loew ed il suo Golem, Kafka e migliaia di ebrei deportati e uccisi dai nazisti hanno vissuto qui.
Sinagoga Vecchia-Nuova: è il monumento più antico del quartiere ebraico e risale al XIII secolo. Secondo una leggenda nella soffitta riposa il Golem, una figura antropomorfa tipica della tradizione ebraica plasmata con il fango della Moldava dal Rabbino Loew affinchè salvasse la comunità dalle violenze e soprusi che subiva.
Sinagoga Pinkas: fa parte del Museo Ebraico ed è il memoriale delle vittime dell'Olocausto. Sono esposti anche dei commoventi disegni realizzati dai bambini prigionieri del campo di concentramento a Terezin.
Dal Josefov si raggiunge in pochi minuti la Piazza Vecchia, su cui si affacciano molti monumenti, tra i più interessanti della città .
- Vecchio Municipio e Torre dell'Orologio astronomico, con lo spettacolo delle statue dei 12 apostoli che ogni ora dalle 9 alle 23 sfilano in corteo, fiancheggiate da 4 figure animate che rappresentano la morte, la lussuria, l'avarizia e la vanità .
- Casa alla Campana di pietra: prezioso palazzo gotico
- Palazzo Kinsky: elegante esempio di architettura rococò
- Casa Al Minuto: edificio rinascimentale boemo decorato da splendidi affreschi
- Chiesa di Santa Maria di Tyn: arretrata rispetto alla piazza, ha un ingresso praticamente nascosto sotto ai portici attraverso un portone non così facilmente individuabile. In stile gotico, subì ampliamenti in epoche successive. All'interno la tomba del famoso astronomo Tycho Brahe, misterioso alchimista dal naso d'argento.
Piazza San Venceslao: l'ultima tappa del mio week end a Praga è stata volutamente questa piazza, luogo poetico ed emozionante, memoriale della protesta degli studenti universitari contro l'invasione dei carri armati sovietici nel 1968 che soffocarono la Primavera di Praga.
Qui, il 16 gennaio 1969 Jan Palach si diede fuoco e morì due giorni dopo. Un semplice ed essenziale monumento ricorda il suo sacrificio e il suo ideale di libertà .
Grazie per aver visitato il mio blog: potete scaricare qui La guida di Praga
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