Ruderi della Pieve di San Martino a Gattico

Tra il fogliame degli alberi in una zona boschiva del comune di Gattico (Novara), emerge un affascinante edificio romanico, quasi intatto nelle mura perimetrali e nelle arcate interne ma privo di copertura: è l’antica Pieve di San Martino.

Architettura romanica in Piemonte
Pieve di San Martino a Gattico

Cenni storici
La Chiesa di San Martino, edificata in un luogo che, secondo la tradizione, era occupato precedentemente da un tempio dedicato a Mercurio, risale al primo quarto del XII secolo. 
La committenza potrebbe essere attribuita al vescovo di Novara anche se alcuni storici la riferiscono ai Da Castello, signori di Gattico. Le caratteristiche della struttura potrebbero però anche far pensare ad un’iniziativa monastica.
E’ menzionata in una bolla del 1113 da Innocenzo II, come Plebem de Gatico cum capellis suis e, successivamente, dall’arciprete di Cureggio che testimonia la sua presenza nella consacrazione di varie chiese, tra il 1118 ed il 1144, tra le quali anche Gattico.
La prima menzione di San Martino come Pieve risale al 1357: il fonte battesimale monolitico, oggi posto sul lato dell’ingresso principale, confermerebbe la dignità di Pieve dell’edificio.
All’inizio del XV secolo il culto venne abbandonato per motivi ancora non chiari, forse legati ad un incendio, e le funzioni di San Martino furono trasferite nella nuova parrocchia, dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Alcuni documenti del XVII secolo attestano l’uso delle antiche pietre da parte della popolazione locale per la costruzione del campanile della nuova Pieve. 
Da una visita pastorale del vescovo Meraviglia nel 1677, si apprende che la chiesa versa in cattive e malandate condizioni. 

I ruderi sono oggi ben conservati, dopo i restauri degli anni Ottanta-Novanta che hanno ripristinato un pilastro crollato ed il paramento murario esterno delle absidi. In alcuni tratti la facciata è stata però recuperata con discutibile continuità filologica: le lastre di pietra tagliate a macchina, dagli spigoli troppo vivi, differiscono in modo evidente dalle pietre originali arrotondate dal tempo.

Architettura romanica Novara
Pieve di San Martino a Gattico


Descrizione della Pieve di San Martino
L’edificio ha un impianto triabsidale, caratterizzato da sei arcate a tutto sesto sorrette da grossi pilastri, costituiti da grossi blocchi squadrati legati da un sottile strato di malta e differenti nel dettaglio l’uno dall’altro. 
La facciata a salienti presenta, sopra al portale d'ingresso, un archivolto trapezoidale sovrastato da una lunetta semicircolare. L'omogeneità cromatica delle pietre squadrate in serizzo è interrotta da alcuni innesti in laterizio, finalizzati a creare la tipica bicromia del romanico piemontese. 
La decorazione esterna è limitata alle cornici di archetti pensili monolitici.  
Accanto al portale d'ingresso vi è un enorme blocco di pietra, scavato e sagomato, forse l’antico fonte battesimale. 
Sul retro le tre absidi presentano monofore strombate separate da lunghe lesene e con copertura del catino ancora esistente.

E' assolutamente probabile che la Pieve fosse dotata di una copertura a capriate, distrutta forse durante un incendio, e di una pavimentazione a grandi lastroni di pietra, razziati in epoca successiva. 
Il dubbio sull’esistenza o meno di una torre campanaria resta senza risposta, ma è difficile pensare che un edificio di queste dimensioni ne fosse privo.
E' altrettanto probabile che l'interno fosse affrescato con la tipica iconografia altomedioevale, come il Cristo Pantocrator nel catino absidale come i coevi edifici di culto. Secoli di intemperie uniti alla scomparsa della copertura superiore ne hanno cancellato ogni traccia, anche se in alcuni punti rimangono frammenti di intonaco.

architettura romanica
Pieve di San Martino a Gattico

Come raggiungere la Pieve di San Martino
Poco fuori dell’abitato di Gattico, scendendo lungo la strada per Arona, incontrerete sulla sinistra un bivio con un cartello indicante la Chiesa di S. Martino. Dopo circa trecento metri giungerete ad uno slargo erboso in mezzo ad un bosco di castagni. Qui sorgono i ruderi della Pieve.

Nell'area circostante sono presenti tavoli da pic-nic per una sosta in connessione con gli alberi ed il fascino dell'architettura romanica.

Può essere raggiunta in automobile ma anche attraverso percorsi ciclabili immersi nella natura.

Pietre magiche in Piemonte
Fonte battesimale monolitico

Il Sass Malò
Attraversando la strada provinciale in direzione Comignago e parcheggiando nei pressi del cimitero di Gattico, potrete percorrere un sentiero nel bosco che porta al Sass Malò, un imponente masso erratico. E' un luogo silenzioso, sospeso nel tempo, che ha mantenuto un'atmosfera magica. Vi crescono intorno molti pini ed è preceduto da una radura. 
Da un punto di vista geologico e scientifico il masso è una tangibile testimonianza dei processi naturali che hanno caratterizzato il territorio prealpino quando il ritiro dei ghiacciai ha lasciato sul suolo grandi detriti. 
Ma da un punto di vista spirituale il Sass Malò rappresenta il grande potere delle pietre, soprattutto quelli legati alle energie benefiche di guarigione e propiziatorie della fertilità. 
Eppure il nome Sass Malò significa Sasso malvagio: la leggenda racconta infatti che la pietra erratica sia stata portata in questo luogo dalle streghe rimaste in seguito ad abitare sotto di essa. Fra loro c’è anche la terribile Strega Mangiamatài, la strega mangia bambini. 
E' evidente il contrasto tra religioni pagane e cristianesimo: per le prime la pietra simboleggia un inno alla fertilità, mentre nel contesto medioevale diventa la maledetta casa delle streghe, cioè di tutte quelle donne che, forse sotto l'influsso dei raggi di una luna piena, praticavano gli antichi e magici culti pre-cristiani femminili.

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Pieve di San Martino a Gattico


15 novembre 2024
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