Cosa vedere a Urbino, la città di Federico da Montefeltro

Urbino e il suo centro storico testimoniano il sogno di Federico da Montefeltro, condiviso dagli artisti che lo circondavano, di costruire la città ideale del Rinascimento. Attraverso la realizzazione di questo progetto si compì una rivoluzione urbanistica, architettonica ed artistica che contrassegnò l’identità culturale italiana ed europea. 

Cosa vedere a Urbino
Palazzo Ducale di Urbino

Proclamata nel 1998 Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, Urbino è nota anche per aver dato i natali ad un genio del Rinascimento italiano, Raffaello Sanzio
Ancora oggi inoltre è sede di un’antica Università fondata nel 1506, oltre ad essere un importante centro per la ceramica, l’arte e la cultura maiolica.

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Palazzo Ducale di Urbino

Palazzo Ducale di Urbino
Il Palazzo Ducale è molto di più di una residenza nobiliare: elegante e possente, reso inconfondibile dai caratteristici torricini, per il suo sviluppo planimetrico venne descritto da Baldassare Castiglione, nel Libro del Cortegiano, come una Città in forma di palazzo.
Federico da Montefeltro, nato nel 1422 a Gubbio, sposato in prime nozze con Gentile Brancaleoni ed in seconde con Batista Sforza, padre di innumerevoli figli legittimi e non, quando nel 1444 venne acclamato Signore di Urbino succedendo al fratellastro Oddantonio, misteriosamente assassinato, destinò gli ingenti proventi delle campagne militari all'edificazione del Palazzo Ducale di Urbino e di Gubbio, alla costruzione e ristrutturazione di rocche e castelli, al mantenimento di una raffinata corte ed all'allestimento di una celebre biblioteca. E' considerato uno dei principali mecenati del Rinascimento e venne definito "la luce dell'Italia".
A partire dal 1454 illustri architetti furono impegnati per più di 30 anni nella costruzione del Palazzo Ducale di Urbino: Maso di Bartolomeo, di formazione brunelleschiana, realizzò Palazzo delle Jole, l’appartamento dei Melaranci e parte del cortile, Luciano Laurana, dalmata di origini ma influenzato da Leon Battista Alberti, fu l'ideatore della celebre facciata dei Torricini, oltre al Cortile d’onore, lo Scalone monumentale, la Biblioteca, il Salone del trono, il Salone degli angeli e la Sala delle udienze ed infine Francesco di Giorgio Martini portò a termine i lavori. Uno degli ambienti più celebri del Palazzo Ducale è lo Studiolo di Federico da Montefeltro: oltre ad essere un indiscusso capolavoro artistico, è anche l'unico ambiente interno ad essere rimasto sostanzialmente integro. Venne realizzato tra il 1473 e il 1476 da artisti fiamminghi in collaborazione con i più grandi talenti del Rinascimento italiano, da Giuliano da Maiano a Botticelli, da Francesco di Giorgio Martini a Bramante. Le pareti sono coperte da tarsie lignee: in particolare quelle attribuite all'architetto ed ebanista Baccio Pontelli sono caratterizzate da complesse costruzioni prospettiche ed illusioni ottiche. Le pareti sono decorate nella parte superiore da un fregio contenente ventotto ritratti di personaggi illustri, disposti su due registri, opera di Giusto di Gand e Pedro Berruguete: quattordici di questi ritratti sono oggi una copia, essendo gli originali esposti al Louvre, al quale sono pervenuti in seguito alle spoliazioni napoleoniche. Gli altri quattordici si trovano ancora nello stesso ambiente e tra le figure rappresentate ci sono poeti, pensatori, eruditi e filosofi: da Platone ed Aristotele a Sant'Ambrogio e Sant'Agostino, da Cicerone, Seneca, Omero a Virgilio e Mosè, da Salomone, San Tommaso d'Aquino, Ippocrate a Dante e Petrarca.

Luciano Laurana
Studiolo di Federico da Montefeltro

Galleria nazionale delle Marche
All'interno del Palazzo Ducale molte sale sono adibite al Museo che ospita una collezione di opere dal 1300 al 1600, per lo più dipinti ma anche mobili, sculture, arazzi e disegni. I capolavori esposti appartengono agli artisti più celebri della storia dell’arte: Raffaello, Piero della Francesca, Giusto di Gand, Paolo Uccello, Tiziano. Di notevole rilevanza è la Città Ideale, attribuita a diversi autori, tra cui anche all’architetto Luciano Laurana per l’alta precisione del disegno e la somiglianza degli elementi architettonici classici con quelli presenti nel Palazzo Ducale di Urbino. La tavola rappresenta gli ideali di perfezione ed armonia del Rinascimento italiano, nella forma ordinata e simmetrica di una città che viene raffigurata con i principi scientifici della prospettiva centrale, resa evidente nel disegno geometrico della pavimentazione della piazza.
Un'altra opera emblematica della Galleria d'arte di Palazzo Ducale è la Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca. La scena è divisa in due parti, con tre figure in primo piano a destra, sullo sfondo di una via cittadina all'aperto, e la flagellazione a sinistra, al di sotto di un edificio classicheggiante. Le due aree rettangolari stanno fra loro in rapporto aureo, evidenziando il rigore geometrico e l'armonia tipica del Rinascimento e delle opere di Piero. Delle tre figure a destra, quella centrale è un giovane vestito di rosso, con i piedi scalzi, quello di sinistra è un uomo maturo con la barba, mentre il terzo è in età più avanzata, con un sontuoso vestito di broccato azzurro ed oro. L'identità dei tre uomini è ancora molto discussa dalla critica: nell'ipotesi più accreditata, legata ad una matrice bizantina, sarebbero il cardinale Bessarione, che durante il Concilio di Ferrara e Firenze del 1438-39 cercò di ottenere l’aiuto occidentale contro gli Ottomani e di scongiurare la caduta di Costantinopoli, Tommaso Paleologo, pretendente al trono di Bisanzio e Niccolò III d’Este, il quale ospitò parte del Concilio a Ferrara. Secondo altre interpretazioni però il personaggio centrale potrebbe essere Oddantonio, il fratellastro di Federico da Montefeltro, ucciso a soli diciassette anni in una congiura, simbolo del sacrificio paragonabile alla Passione di Cristo, e le figure laterali forse lo stesso Federico e il figlio Guidobaldo, oppure due dei consiglieri responsabili della morte di Oddantonio.

Opere più importanti di Piero della Francesca
Flagellazione di Cristo-Piero della Francesca

Il Duomo di Urbino
La prima costruzione della cattedrale urbinate risale al 1021, sostituita nel XV secolo da una nuova chiesa secondo un progetto attribuito all'architetto di fiducia del Duca, Francesco di Giorgio Martini. Dopo i terremoti del 1781 e del 1789 che danneggiarono facciata e cupola, l’architetto romano Giuseppe Valadier costruì l’attuale cattedrale in stile neoclassico.
Il raffinato interno, scandito da tre navate coperte da volte a botte, conserva pregevoli opere d'arte tra cui l'Ultima cena di Federico Barocci nella Cappella del Sacramento.

Dove dormire a Urbino
Duomo di Urbino

Casa di Raffaello
Raffaello nacque nel 1483 Casa Santi e qui trascorse la sua infanzia formandosi nella bottega paterna, artista alla corte di Federico da Montefeltro. Nel grazioso cortile interno si racconta che Raffaello preparasse i colori per il padre, frantumando i minerali su di una macina e legandoli con un collante naturale. Oltre alle opere di Giovanni Santi ed alla Madonna con Bambino attribuita ad un giovanissimo Raffaello, sono esposti quadri, disegni ed una raccolta di ceramiche rinascimentali.

Bastione della Rampa Elicoidale e Teatro Raffaello Sanzio
Il Duca fece costruire nelle mura cittadine il Bastione della Rampa elicoidale, un capolavoro ingegneristico opera di Francesco di Giorgio Martini: la grande scala collegava le Stalle al Palazzo, consentendo a Federico ed alla sua corte di arrivare alle scuderie direttamente dalla residenza ducale.
Sulla parte superiore del Bastione della Rampa Elicoidale, denominato dell'Abbondanza in quanto utilizzato come granaio, venne sovrapposto il Teatro Raffaello Sanzio, opera del senigalliese Vincenzo Ghinelli. Tra il 1977 e il 1982 l'edificio fu sottoposto ad una radicale ristrutturazione, ad opera dell'architetto Giancarlo de Carlo, che apportò considerevoli modifiche soprattutto agli ambienti interni.

Rocca Albornoz
E' una costruzione fortificata edificata sul sito in cui sorgeva una delle residenze dei Montefeltro con lo scopo di controllare meglio la città. Fu rafforzata nello stesso secolo dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz ed infine ristrutturata nelle forme attuali nella seconda metà del XVI secolo. Oggi è la sede del Museo Bella Gerit dedicato sia a reperti archeologici sia alle armi in uso tra il 1300 e il 1500.

Orto Botanico
E' stato costituito nel 1809 come istituzione scientifica su iniziativa del professor Giovanni De Brignoli: si sviluppa su tre livelli ed ospita numerose serre in stile neoclassico.

Monastero di Santa Chiara
E' l'antico monastero delle monache clarisse di Urbino e costituisce uno dei massimi esempi di architettura rinascimentale.

Chiesa di San Domenico
Risalente al XIV secolo, ma rifatta internamente nel 1729, ha mantenuto all'esterno i tratti gotici ed un notevole portale rinascimentale con la lunetta in ceramica realizzata da Luca della Robbia nel 1450. 

Luca della Robbia opere
Chiesa di San Domenico-Urbino

Oratorio San Giovanni
L'Oratorio di San Giovanni conserva un importantissimo ciclo di affreschi realizzato dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino, i più alti interpreti della pittura gotica marchigiana, ai quali si devono la Crocifissione nella parete di fondo, le due Madonne votive nella parete di sinistra e tutti i riquadri inerenti la vita di San Giovanni disposti sulla parete di destra. Intarsi di madreperla ed accurati accostamenti cromatici creano una composizione narrativa raffinata ed elegante.


Dove mangiare a Urbino
Appena fuori dal Palazzo Ducale, in via Puccinotti 21, l'Osteria km 0 offre deliziosi primi piatti al tartufo e tipiche cresce.

Dove dormire a Urbino
Vi consiglio Residenza Ambrogi Luxury Suites, elegante location appena fuori dalle mura cittadine.

Libri in vacanza a Urbino


24 febbraio 2022

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