Escursione ai Laghi Palasina in Val d'Ayas

I Laghi di Palasina sono un gruppo di specchi d'acqua alpini collocati a vari livelli in un ambiente naturale di rara bellezza della Valle d'Ayas e rappresentano uno dei più importanti elementi di origine glaciale del gruppo del Monte Rosa.

Il termine Palasinaz deriva dal patois valdostano pala che indica un pascolo ripido. Durante l'escursione ancora oggi verrete infatti accompagnati dal suono dei campanacci delle mucche che pascolano ad alta quota.... e dai fischi delle marmotte.

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Laghi di Palasina

L'itinerario inizia da Estoul, frazione di Brusson, posta a 1815 metri di altitudine. Qui troverete un grande parcheggio da cui partono i percorsi ben segnalati. Per raggiungere i Laghi di Palasina dovrete seguire l'indicazione n°5 che conduce anche al rifugio Arp. Il dislivello è di circa 800 metri, da percorrere in dieci chilometri e in un tempo di tre ore variabili a seconda del vostro passo. Portatevi le scorte d'acqua perchè, nonostante i tanti torrenti che vedrete, dopo Estoul sostanzialmente non ci sono più fontane o sorgenti.

Impatto ambientale in Val d'Ayas
Lago di Literan visto dalla salita ai Palasina

La prima parte dell'escursione attraversa un bellissimo bosco di larici al termine del quale incontrerete la strada che costeggia le pendici del monte Bieteron: a questo punto bisogna svoltare a sinistra ed entrare nel vallone pianeggiante percorrendo il lungo sterrato tra conifere e spendide fioriture, soprattutto di rododendri: qui lo sguardo spazia a 360° su un panorama mozzafiato. Incontrerete l'indicazione sulla destra per il Lago di Literan che potrete vedere dall'alto quando inizierete la salita verso i Palasina: tenete la sinistra e proseguite nel vallone sotto il ripido versante nord del Bieteron che cambia completamente aspetto. Se infatti durante il primo tratto di salita da Estoul si percepisce il Monte Bieteron come un verde panettone dalle forme morbide e dolci (in patois Biéta indica un mucchio di fieno), sull'altro versante diventa molto impervio e le linee sinuose lasciano il posto alle rocce. Proseguite fino al fondo del vallone, dove si deve svoltare a sinistra. Da qui, continuando per la strada sterrata, c'è ancora un'ora circa di cammino, finché il sentiero si incunea in una piccola gola e, seguendo il torrente che proviene dai laghi, in una decina di minuti si raggiunge il primo gruppo dei Laghi di Palasina.

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Lago della Battaglia

Il primo lago è quello della Battaglia (Lac de la Bataye, 2482 m), un caleidoscopio di riflessi, simile ad un vetro smerigliato. Apparentemente si ha l'impressione di trovarsi di fronte a due specchi d'acqua distinti, ma in realtà un punto del lago si restringe parecchio dando la parvenza, da una certa prospettiva, che i laghi siano due. Quassù, secondo un'antica tradizione, venne combattuta una battaglia, forse durante la guerra dei trent'anni o nel periodo napoleonico. Molto vicino c'è il Lago Verde, che si supera percorrendo un ponticello in legno e più in alto il Lago Pocia. Proseguendo lungo il sentiero per il Colle Palasina si incontra il lago Coliour e ancora più in alto, in direzione Corno Bussola, c'è il lago Lungo. Dal Colle Palasina, che si trova a 2.668 metri di altitudine, si può godere di uno splendido panorama sulle cime del Rosa e sul Cervino.

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Lago Verde e Lago della Battaglia

Come arrivare a Estoul
Sull'autostrada A5 Torino-Aosta si esce a Verres. Dopo l'uscita seguire le indicazioni per la Valle d'Ayas. Giunti a Brusson, dopo aver superato il grazioso centro abitato, si svolta a destra per La Croix-Estoul.

Escursione ai laghi di Palasina
Lago Pocia

Dove mangiare ai Laghi di Palasina
Ai Laghi di Palasina è bello e poetico andare ovviamente con il pranzo al sacco, ma se siete molto mattinieri, all'ora di pranzo potete raggiungere il rifugio Arp.

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Fioriture in Valle d'Ayas

Dove dormire in Valle d'Ayas
Se desiderate un week end di passeggiate ma anche di benessere, a Champoluc c'è un bellissimo resort ecosostenibile con piscina e spa: Campzero-active

Impatto ambientale degli impianti di risalita in Val d'Ayas
Gli impianti di risalita da Estoul deturpano il paesaggio

Impatto ambientale, alcune considerazioni
Frequento la Valle d'Ayas da quando ero molto piccola e a sei/sette anni i miei genitori mi portavano in alta quota a piedi, attraverso lunghi itinerari alla scoperta di una natura incontaminata. Ho visto stambecchi e marmotte, aquile e capre selvatiche e già da bambina ho imparato ad amare la natura e gli animali, per arrivare poi da adulta ad una scelta vegetariana ed al rispetto per tutti gli esseri viventi. Sono consapevole di non vivere ad impatto zero, ma cerco per lo meno di limitarlo.
Purtroppo nei decenni la Valle d'Ayas e la Regione Valle d'Aosta hanno assunto scelte poco ecosostenibili ma finalizzate, come la maggior parte delle scelte a livello mondiale, solo al business economico. Gli impianti di risalita da Estoul, oltre a deturpare lo splendido paesaggio, portano ad un'antropizzazione dell'ambiente naturale decisamente dannoso per questa meravigliosa valle. Ultimamente poi il progetto di un collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone, inserito nella rete Natura 2000 come Zona di Protezione Speciale e Sito d’Interesse Comunitario dalle normative europee, non rappresenta certamente una risposta alla crisi climatica, ma la mercificazione della montagna. Si tratta dell'ennesimo spreco di denaro pubblico, circa 100 milioni di euro, e di un impatto devastante a danno di un ambiente con preziosa biodiversità. In un momento di grande emergenza planetaria stiamo vivendo un processo che potrebbe essere irreversibile: mi associo quindi a tutte le splendide persone che stanno manifestando e lottando in difesa della Valle d'Ayas e che ancora credono e sperano che l'impronta dell'uomo sul pianeta debba essere il più lieve possibile.


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